«Oggi sembra che nei software di gestione della stalla molte procedure abbiano lo scopo di produrre più dati possibili ma questo non è l’obiettivo della gestione di un allevatore, anzi generalmente più dati l’allevatore ha meno li usa. L’importante è sapere quali sono quei dati che misurano l’obiettivo dell’allevatore che, nella maggior parte dei casi, consiste nella sostenibilità economica di medio-lungo periodo».
Queste sono le parole dell’agronomo Michele Campiotti, specialista degli allevamenti di bovini da latte, al quale abbiamo chiesto di parlare della gestione in allevamenti attraverso i software.
Quali dati servono all’allevatore per la gestione aziendale? E come devono essere utilizzati?
«È essenziale che l’allevatore capisca che i dati servono per il controllo di gestione dell’allevamento. Oggigiorno la produzione di latte, in Italia, ha una variabilità di efficienza enorme; questa variabilità è data dalla gestione e per migliorarla è necessario il controllo di gestione che consiste nel prefissare obiettivi e decidere alcuni indici da misurare affinché vi sia un miglioramento sui vari aspetti della gestione.
In particolare i dati tecnici servono per la gestione tecnica che è correlata anche al risultato economico. È fondamentale che, per l’allevatore, sia chiaro questo scopo per poi usare bene lo strumento. Questo per un allevatore significa anche che:
1. I dati raccolti devono essere di qualità ovvero frutto di una serie di misurazioni e rilevamenti effettuati con accuratezza in azienda, non è sufficiente una semplice raccolta di dati.
2. I dati non hanno tutti lo stesso valore, hanno valore tanto più grande tanto più sono legati agli aspetti economici dell’allevamento.
Da questo punto di vista viene mostrata la correlazione dei principali dati tecnici a risultato economico (prima tabella). Si evidenziano due aspetti: da un lato i dati più correlati sono dati come il tasso di gravidanza, il latte prodotto, la percentuale di sopravvivenza delle manze, la conta delle cellule somatiche, questi hanno un peso economico buono per un dato tecnico.
3. L’altro aspetto evidenzia che il valore economico di queste informazioni è molto legato alla proattività delle informazioni cioè a quanto un dato è capace di esprimere non solo quello che sta succedendo in azienda, ma anche quello che succederà.
Tabella 1 - Dati tecnici più correlati all’utile netto finale dell’allevamento
Variabile analizzata | Correlazione con Utile Netto |
Tasso di Gravidanza a 21 giorni | 0,17 |
Latte venduto per vacca al giorno | 0,15 |
Tasso di sopravvivenza del giovane bestiame % | 0,15 |
% vacche uscite per morte | -0,10 |
Conta delle Cellule somatiche | -0,14 |
Costo di sostituzione netto | -0,30 |
Studio Compeer Financial in collaborazione con Zoetis (425 bilanci raccolti negli anni 2007-2015) |
Durante l’analisi dei dati è necessaria una certa competenza da parte di chi legge questi perché a seconda del tipo di dato, dell’ampiezza della stalla e a seconda dell’omogeneità dei dati è possibile incorrere durante l’analisi in errori statistici anche molto gravi (Variation, Momentum, Lag e Bias) che comportano poi considerazioni errate. Ad esempio un dato come la conta delle cellule somatiche è un dato che ha un’enorme variabilità (Variation) e se viene analizzato sotto forma di media può essere fuorviante perché non rappresentativo della popolazione.
Queste sono le premesse chiave dell’utilizzo di dati tecnici in allevamento».
Quali sono i software di gestione per la stalla più utili e quali sono le loro caratteristiche distintive?
«Un software è tanto più utile tanto più è in grado di dare la possibilità all’utente di indagare le informazioni che ha registrato. Tutti i software sono fatti da database che incamerano informazioni e offrono una possibilità di lettura delle stesse, ma la questione di utilità maggiore è data proprio dalla possibilità che l’utente ha di incrociare queste informazioni per poterle leggere con efficacia.
Da questo punto di vista lo strumento più evoluto è sicuramente il Dairy Comp, programma di produzione americana, sviluppato dalla Vas (Valley Ag. Softwares), introdotto in Italia dal Sata (servizio assistenza tecnica allevamenti) nel 2006 e da alcuni anni in gestione ad Alta Genetics Italia.
Il grosso vantaggio di questo programma sta nel fatto che è basato su un database relazionale, quindi offre la possibilità all’allevatore di generare voci e formare nuovi comandi anche su questioni che non sono già state pensate dal programma. In tale modo l’utente potrà analizzare queste voci avendole strutturate lui stesso nel modo più efficace per la propria realtà. Questo è un aspetto molto importante perché, a seconda della problematica aziendale, permette di focalizzare il problema specifico da parte dell’utente.
Il principale competitor di Dairy Comp, e attualmente il più famoso, credo sia oggi il software Afifarm. È un programma molto potente e articolato che, rispetto a Dairy Comp, però è sostanzialmente pre-strutturato quindi per l’allevatore è difficile sviluppare nuove elaborazioni personali se non con l’aiuto di un programmatore della casa.
Un altro buon programma che si sta sviluppando è Uniform-Agri. Questo, dal punto di vista degli output, si è sviluppato molto in linea con alcuni output di Dairy Comp. Uniform-Agri crea bei grafici, una buona analisi riproduttiva, ma se l’utente vuole sviluppare qualcosa di nuovo anche con questo software non è facile e dovrà familiarizzare con le liste già presenti nel programma.
L’efficacia del software dipende molto dall’abilità dell’utente perché, se questo ha una capacità sviluppata, programmi di questo tipo possono risultare relativamente utili. Gli strumenti informatici sono alleati indispensabili per la gestione economica aziendale necessaria all’azienda moderna ma è essenziale che un programma permetta la diversificazione della valutazione delle procedure».
Esistono software che permettano il passaggio dalla contabilità al bilancio aziendale?
«L’insostituibile strumento economico che correla l’attività aziendale al suo scopo più di qualsiasi altro si chiama bilancio aziendale ed è uno strumento scientificamente noto e conosciuto che ha strumenti di analisi delle principali tre dimensioni dell’impresa: la dimensione economica, finanziaria e patrimoniale. Questo è il bilancio aziendale ed è ciò che fa la differenza dal punto di vista della gestione.
Ad oggi non c’è nessun software di tipo tecnico che sviluppi completamente e correttamente la parte del bilancio economico, patrimoniale e finanziario perché è molto complessa. È una complessità che richiede uno strumento specifico.
Diverso è per gli indici tecnico-economici; su questi tecnici e allevatori fanno spesso confusione perché se un allevatore calcola il costo litro latte penserà di avere il bilancio o se calcola il costo di sostituzione penserà di aver chiuso l’aspetto economico, ma non è così.
In alcuni programmi è possibile, per esempio, calcolare il valore della vacca (cow value), alcuni indici come gli Ufc, ma la questione economica è un altro livello.
Da questo punto di vista oggi non ci sono programmi che mettano insieme completamente dati tecnici, indici tecnico economici e l’aspetto economico, ciò è comprensibile perché il problema strettamente economico, patrimoniale, finanziario è un problema molto complesso. Inserirlo in un programma vorrebbe dire dover caricare una serie di informazioni necessarie per il bilancio (fatture, centri di costo, date di pagamento etc.) ma che nessun software tecnico ospita».
Tabella 2 - Analisi del tasso di gravidanza delle bovine
Esisteranno mai, secondo lei, software di questo genere?
«Non lo so ma sicuramente nel momento in cui esisteranno gli utenti dovranno capire i punti di vista che provengono da osservazioni di natura diversa, dopodiché qualsiasi dato tecnico e qualsiasi azione fatta in azienda potranno essere espressi secondo la natura strettamente economica o tecnica, ma sono comunque due aspetti che da un certo punto di vista sono diversi.
Un concetto molto importante è saper comprendere quello che un dato può dirti per le caratteristiche che ha e quello che non ti dirà mai perché un dato non rappresenterà mai una cosa che non esprime, questo vale per tutti i dati tecnici e per tutti i dati economici. E vale anche l’osservazione che un dato economico si esprime in una certa modalità mentre un dato tecnico ne utilizza un’altra.
Se non conosciamo la peculiarità delle due differenze non valorizzeremo mai a pieno né il primo né il secondo».