Ottenere dai soci il foraggio per le bovine, con tanto di tracciabilità dei fieni. Ricercare la sostenibilità, tra pannelli fotovoltaici e produzione di biogas. Garantire il benessere animale. Sono tra le scelte vincenti della stalla sociale Piazzola, di Bibbiano (Re), azienda zootecnica protagonista di questa edizione di “Alleva”.
La cooperativa ha tredici soci, non allevatori. La stalla produce circa 45-46mila quintali di latte all’anno, che viene conferito alla latteria sociale Centro Ghiardo per la produzione di Parmigiano Reggiano. La stalla Piazzola detiene circa 400 bovine in lattazione e in totale gli animali sono circa 900.
Ultimamente, afferma il presidente della cooperativa Luigi Peri (nella foto), “il consiglio della stalla sociale di Piazzola si è voluto concentrare su benessere animale e sostenibilità ambientale. Questi sono due aspetti su cui punta fortemente l’azienda essendo essenziali per ottenere ottime produzioni senza arrecare stress agli animali salvaguardando sempre di più l’ambiente”.
La stalla sociale ha quindi introdotto varie innovazioni tra cui un sistema computerizzato per ventilare e bagnare le bovine durante i mesi caldi, un’alimentazione controllata costituita prevalentemente da foraggio prodotto unicamente dalle terre dei soci, un grande impianto fotovoltaico che ricopre le tettoie delle stalle per autoprodurre una parte dell’energia richiesta e negli ultimi anni è stato introdotto un impianto biogas che si è rilevato una grande risorsa.
Nelle stalle è stata inserita la ventilazione in tutti gli ambienti e un sistema computerizzato che bagna e ventila gli animali per cercare di raffreddare la loro temperatura corporea nei periodi più caldi.
Altro aspetto interessante, spiega Peri, è il discorso relativo all’alimentazione ovvero l’alimento distribuito con il carro unifeed viene prima lavorato da un miscelatore elettrico fisso. A monte di questo c’è una sorta di piccolo mangimificio costituito da silos per la granella di mais, un mulino e una serie di silos con delle pese gestite da un computer per l’automazione del processo. L’operatore deve inserire la razione da fare, il numero di pasti di cui necessitano gli animali e caricare il fieno manualmente, dopodiché automaticamente vengono inserite le materie prime e il carro inizia a tagliare e miscelare gli alimenti.
Peri continua sottolineando che “il foraggio non viene acquistato all’esterno ma proviene interamente dalle terre dei soci”. In particolare, circa sette anni fa la stalla sociale Piazzola ha deciso di introdurre la rintracciabilità del fieno: ad ogni socio viene attribuito un numero e ogni ballone che viene conferito presso la struttura è cartellinato; nel cartellino è riportato il numero del socio, il numero di taglio, il tipo di foraggio che può essere erba medica, frumento da sfalcio, loietto, prato stabile, e viene fatta un’analisi dove vengono ricercate e annotate l’umidità, le proteine, le proteine estraibili, le ceneri e l’NDF. Il fieno viene quindi pagato e utilizzato in base al risultato di queste analisi.
Un aspetto importante su cui ha investito la stalla sociale Piazzola è l’impianto fotovoltaico; Peri dichiara che dal 2011 sulle stalle sono stati installati 400 kW di fotovoltaico e questo permette di autoprodursi una buona parte dell’energia richiesta.
Da poco la stalla sociale Piazzola ha introdotto un impianto di biogas, un altro aspetto molto importante legato alla sostenibilità ambientale. Infatti “l’impianto biogas, valorizzando e sfruttando le biomasse di scarto per produrre energia, riduce il loro impatto ambientale e permette di diminuire le emissioni di gas serra”. Inoltre, a seguito dell’azione dell’impianto biogas si ottiene digestato. “Il digestato liquido, che inquina molto meno rispetto al liquame normale, utilizzato come fertilizzante si rivela una grossa risorsa per i soci”.
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Alleva by Parmigiano Reggiano