Un uso inappropriato degli antibiotici, sia in medicina umana che in medicina veterinaria, è il fattore che ha contribuito principalmente all’emergenza dell’antibiotico-resistenza: infezioni anche comuni, precedentemente curate senza difficoltà, in molte situazioni non rispondono più ai farmaci disponibili, con gravissime conseguenze per il trattamento delle malattie infettive.
A seguito del dibattito che a livello scientifico e politico è in corso su queste tematiche da almeno dieci anni, il Parlamento europeo col Regolamento Ue 6/2019 ha stabilito (art. 107) che “i medicinali antimicrobici non sono utilizzati per profilassi se non in casi eccezionali”.
Nell’allevamento di vacche da latte l’uso profilattico degli antibiotici è molto limitato,salvo che nel caso della messa in asciutta, momento strategico perché ottimale per la cura delle infezioni mammarie oltre che per la prevenzione di possibili nuove infezioni (che possono essere particolarmente numerose in quanto la mammella nella fase iniziale della asciutta presenta lo sfintere del capezzolo ancora pervio).
Per questi motivi il trattamento antibiotico alla messa in asciutta è da tempo una pratica consolidata essendo stato da decenni inserito tra i capisaldi del controllo della mastite con l’obiettivo di curare gli animali se a fine lattazione sono infetti e di prevenire nuove infezioni durante l’asciutta anche se non lo sono.
Questo approccio, sicuramente razionale ma non compatibile con la prevenzione dell’antibiotico-resistenza, è da mettere in discussione per la necessità di evitare (da gennaio 2022, con l’entrata in vigore del Reg. 6/2019) l’uso profilattico degli antimicrobici. E ciò impone il passaggio da una terapia in asciutta “a tappeto” a una terapia “selettiva”: non usare gli antimicrobici come profilassi significa infatti somministrarli solo ad animali per cui è stata emessa una diagnosi di malattia.
Ciò pone due principali problemi: quali siano i criteri più efficienti per emettere questa diagnosi e come comunque controllare il rischio di nuove infezioni per non mettere a rischio la salute delle bovine e la qualità delle produzioni.
Molto importante è la valutazione dell’allevamento, in particolare per quanto riguarda il reale valore di cellule somatiche e la situazione inerente i patogeni contagiosi (la cui presenza non è sempre facile da quantificare): cellule complessivamente elevate e presenza significativa di contagiosi indubbiamente riducono di molto le possibilità di utilizzare l’approccio selettivo all’asciutta.
Vi è consenso diffuso sul fatto che le conte cellulari individuali costituiscono uno strumento idoneo per la scelta delle vacche da curare o meno, ma va individuato con molta attenzione e competenza lo schema, o gli schemi, di utilizzo delle conte per fornire all’allevatore i criteri più idonei al perseguimento degli obiettivi sopra citati.
Infine va tenuto nella massima considerazione il fatto che il trattamento previene le infezioni che insorgono durante l’asciutta, rischio non trascurabile se le condizioni di igiene e gestione non sono ottimali in questo periodo. Per cui, non potendolo più utilizzare, massima igiene della stabulazione in asciutta, uso del sigillante interno, corretta nutrizione della vacca in transizione e quant’altro possa costituire profilassi delle nuove infezioni rappresentano presupposti indispensabili al passaggio alla messa in asciutta selettiva.
Paesi come l’Olanda, dove già dal 2013 è obbligatoria l’asciutta selettiva, hanno ottenuto drastiche riduzioni dell’uso di antibiotici (attorno al 50%) senza ripercussioni sui valori di cellule somatiche. Quello dell’asciutta selettiva è nel frattempo divenuto un percorso obbligato anche per noi.
È però anche un percorso non privo di rischi e non ancora praticabile da parte di tutti gli allevatori. Perché lo diventi è importante disporre delle conte cellulari individuali, lavorare per ottenere valori complessivi di cellule somatiche basse e implementare adeguate misure di profilassi alternative all’antibiotico attraverso azioni di consulenza, informazione, formazione e assistenza tecnica di campo.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Alleva by Parmigiano Reggiano