L’Associazione regionale allevatori dell’Emilia-Romagna, Araer, ha presentato uno strumento sviluppato all’interno di Si@lleva per fornire un supporto alla gestione dell’asciutta selettiva.
La riduzione degli antimicrobici utilizzati in allevamento è un obiettivo ben definito della filiera del Parmigiano Reggiano.
La maggior parte dei (pochi) antimicrobici utilizzati, lo è nell’ambito del controllo delle patologie mammarie, e l’asciutta a tappeto è il principale tra gli utilizzi in questo ambito.
Passare all’asciutta selettiva è pertanto, oltre che un obbligo di legge, il più razionale intervento da mettere in cantiere. Ovviamente questo va fatto continuando a garantire la sanità degli animali e questo richiede molta attenzione e competenza tecnica.
È per questo che il Consorzio formaggio Parmigiano Reggiano ha collaborato con l’Araer per sviluppare uno strumento che, utilizzando il meglio delle conoscenze scientifiche in materia, le organizzasse rendendole facilmente e velocemente utilizzabili all’allevatore e così sollevandolo dall’incombenza di complesse registrazioni ed analisi di dati proponendo automaticamente la lista delle vacche da trattare o no.
Come noto il concetto di fondo dell’asciutta selettiva è che vanno trattate solo le vacche infette non potendosi più utilizzare l’antimicrobico come profilassi.
A livello scientifico vi è largo consenso sul fatto che le cellule somatiche siano l’indicatore più efficiente, e di per sé sufficiente, di infezione (anche se è ovvio che eventuali ulteriori informazioni, ad es. mastiti cliniche, esami di laboratorio ecc., possano aumentare l’accuratezza della diagnosi.
Lavorando in collaborazione con il Consorzio del Parmigiano Reggiano e con l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna e seguendo le linee guida della Regione con la supervisione scientifica del professor Paolo Moroni, Araer e Aia hanno sviluppato una funzionalità che permette di individuare i soggetti da trattare in fase di asciutta sulla base dei seguenti parametri. I parametri in base ai quali vengono elaborate le liste dei capi da trattare nei protocolli sono:
- Il numero di cellule somatiche (con possibilità anche di declinazione per pluripare e primipare) come il valore soglia stabilito per i soggetti da trattare;
- Il numero dei controlli funzionali dell’ultima lattazione che si vuole utilizzare per verificare se il valore soglia delle cellule è stato superato (espandibile a tutti quelli della lattazione in corso e con possibilità di una selezione diversa per primipare e pluripare); è possibile attivare una opzione che suggerisce un trattamento se viene superato il valore medio delle cellule in uno solo di tutti i controlli;
- La presenza di una mastite clinica registrata in Si@lleva (con possibilità di stabilire l’arco temporale dei mesi che si vuole considerare nel calcolo);
- La positività a un CMT (California Mastitis Test) o a una analisi eziologica (esame colturale o PCR, Polymerase Chain Reaction) entro un dato numero di giorni stabiliti dall’utente.
L’allevatore e il Veterinario aziendale possono creare un protocollo personalizzato o utilizzare uno dei “protocolli istituzionali” che seguono le linee guida della Regione Emilia-Romagna.
Se nell’azienda è stato attivato dall’allevatore un protocollo di asciutta, in tutte le Liste Operative di Si@lleva con i capi da asciugare vengono evidenziati i soggetti per cui il trattamento è suggerito con la relativa motivazione.
Il servizio è fruibile anche da dispositivi mobili Si@lleva Base (per sistemi Android e IOS).
Gian Paolo Pignatti
Associazione Regionale Allevatori Emilia-Romagna
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