Aia, Fedana e Consorzio collaboreranno per valorizzare il Parmigiano Reggiano. L’accordo, siglato il 29 giugno scorso, mira ad ancor meglio rispondere ad aspettative di consumo sempre più attente alla sostenibilità dei processi produttivi.
E quindi inquadra alcune azioni coordinate tra Consorzio, FedAna ed Aia miranti a condividere alcuni dati (in particolare informazioni raccolte nell’ambito del Progetto Leo - Livestock Environment Opendata) utili a creare un’immagine corretta e dettagliata delle stalle produttrici di latte per la filiera del Parmigiano Reggiano da comunicare ai compratori in un’ottica di trasparenza e correttezza. Azioni che ovviamente comporteranno prima di tutto il coinvolgimento dei singoli allevatori e caseifici eventualmente e via via interessati, allevatori che rimangono - è importante sottolinearlo - gli unici proprietari dei dati che verranno perciò utilizzati solo nei tempi e nelle modalità concordate con gli interessati.
Secondo obiettivo della collaborazione è quello di lavorare di comune accordo nell’ambito della selezione del bovino da latte: in tale prospettiva si lavorerà all’individuazione di nuovi fenotipi (caratteristiche morfologiche e funzionali delle bovine) da rilevare con l’obiettivo di caratterizzare in maniera approfondita, sotto il profilo zootecnico e genomico, la “Vacca da Parmigiano Reggiano”.
Altro punto caratterizzante e innovativo all’interno del Protocollo riguarda il supporto agli adempimenti, da quest’anno in vigore, in tema di “asciutta selettiva”: per questo Aia e Servizio produzione primaria del Consorzio hanno messo a punto programmi e strumenti innovativi che sono a disposizione degli allevatori (Report “Asciutta Selettiva” all’interno dell’applicativo del gestionale Si@llEvA) per l’uso responsabile del farmaco e la riduzione dell’impiego di antibiotici.
Per la pianificazione delle attività previste dal Protocollo è stato istituito un gruppo di lavoro composto, oltre che dal direttore generale di Aia, Mauro Donda, dal direttore tecnico di FedAna, professor Martino Cassandro, e dal responsabile del Servizio di produzione primaria del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Marco Nocetti. Nel gruppo saranno coinvolte Associazioni Regionali Allevatori (oltre all’Araer, anche l’Aral), l’Anafibj e altre Ana - enti selezionatori che saranno ritenuti opportuni.
Tra i primi compiti del gruppo di lavoro ci sarà l’individuazione di quali dati, fra quelli rilevati da Aia e dalle Ara, o rilevabili nel medio periodo, possano essere utilizzabili per il miglioramento delle razze bovine vocate alla produzione del Parmigiano Reggiano.
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