Un messaggio di fede e speranza dalla XVIII “Giornata dell’allevatore”

Anche nel 2025, anno del giubileo, celebrata la festa di S. Antonio Abate in Vaticano con il suo messaggio di speranza e fede per gli allevatori

speranza
Sua Eminenza il Cardinal Mauro Gambetti sul palco dell’Aia assieme ai vertici associativi e alle istituzioni durante la Festa di S. Antonio Abate
Come da tradizione anche cittadini e turisti hanno ammirato la tradizionale “Stalla sotto il cielo” organizzata dall'Aia per ricordare, assieme alla Coldiretti, il valore della zootecnia per l’economia e per la salvaguardia ambientale

Nel 2025, anno del Giubileo della Speranza indetto da Sua Santità, Papa Francesco, gli allevatori italiani, grazie all’organizzazione curata dall’Aia e dalla Coldiretti, non hanno voluto far mancarela propria festa anche nel centro della Cristianità nel mondo in onore del Santo Patrono, protettore di uomini e di animali, Sant’Antonio Abate.

La XVIII “Giornata dell’Allevatore”, nella mattinata di venerdì 17 gennaio 2025, è stata partecipatissima, con allevatori, cittadini e turisti ad ammirare la tradizionale “Stalla sotto il cielo”, in una piazza Pio XII attraversata anche da un corridoio riservato alle migliaia di pellegrini che, pure in questa giornata, hanno continuato a recarsi nella Basilica Vaticana, varcando la Porta Santa aperta dal Pontefice alla vigilia del Natale scorso.

In un’edizione ancor più significativa di questa festa, quindi, nella consueta e suggestiva cornice dello spazio antistante il celebre colonnato del Bernini, di fronte a Piazza San Pietro a Roma, rivolta non solo a rinverdire una tradizione diffusa in molti Comuni d’Italia, l’Aia ha voluto ancora una volta ricordare alla cittadinanza e alle istituzioni il grande valore della zootecnia per l’economia e per la salvaguardia ambientale dei territori rurali del nostro Paese, affiancata dalla Coldiretti, con il suo movimento giovanile.

In primo piano la “fattoria solidale” e momenti di riflessione

L’Organizzazione professionale agricola ha colto l’occasione per sottolineare come la “fattoria solidale” che vede l’utilizzo di alcune specie e razze nelle terapie assistite con animali abbia aperto una nuova frontiera dell’inclusione per i più deboli.

La “Giornata dell’Allevatore” è stata anche un momento collettivo di riflessione e preghiera. Sempre una forte emozione, per i partecipanti, assistere alla Santa Messa presenziata presso l’Altare della Cattedra da Sua Eminenza il Cardinale Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro, e ricevere la successiva benedizione in Piazza Pio XII dal palco antistante la “Stalla sotto il cielo”.

Belle, affettuose e profonde le parole di saluto e incoraggiamento pronunciate dal Cardinale Gambetti sia durante la celebrazione della Messa e sia dal palco, affiancato dal presidente e dal direttore generale dell’Aia, Roberto Nocentini e Mauro Donda, dal vicepresidente nazionale della Coldiretti e presidente della Coldiretti Lazio, David Granieri, da Giovanni Leonardi, capo dipartimento Salute umana, salute animale ed ecosistema (One health) e dei rapporti internazionali del ministero della Salute, dal Generale Donato Monaco, vice capogabinetto vicario del ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dai rappresentanti dei Corpi militari presenti e da alcuni dirigenti del Sistema allevatoriale.

L’Aia ha organizzato l’evento affiancata dalla Coldiretti, con il suo movimento giovanile

La solidarietà degli allevatori di fronte a eventi estremi

«Una società che esprima la compiutezza della Creazione – è stata l’esortazione di Sua Eminenza –. È ciò che ha desiderato e realizzato Sant’Antonio Abate, scegliendo di rinunciare alla proprietà che aveva, di lavorare con le proprie mani per procurarsi il pane e di condividerlo con tutti. Antonio – ha continuato il Cardinale Gambetti – ha seguìto il Vangelo ed è la stessa via che indica anche il Giubileo della Speranza».

L’invito «ad attraversare la Porta Santa che è Cristo» ha dato inoltre modo al Cardinale di collegare con il senso dell’Anno Santo la figura del Santo eremita egiziano vissuto nel terzo secolo. Un connubio che esiste tra la liturgia e il rendere lode al Creato, che si realizza anche grazie all’opera degli allevatori, che del Creato si affermano Custodi, come ricordato anche da Nocentini nel suo saluto. Il Giubileo, nella sua natura, invita a un anno di riposo, e il Cardinale ha sottolineato, rivolto agli allevatori presenti con le loro famiglie, di come si tratti di «un riposo – quello del settimo giorno – ben diverso dal non fare niente, e voi, custodi del giardino terrestre e allevatori di bestiame che necessita di cure quotidiane, forse portate in cuore questa domanda più di chiunque altro».

Cogliendo l’attualità Granieri ha ricordato come lo spirito solidale di agricoltori e allevatori si riconosca anche in momenti come questi, nei quali la Natura sembra prendere il sopravvento, anche a causa degli eventi climatici estremi. «Non è un caso – ha detto tra l’altro Granieri – che quando ci sono forti nevicate nelle campagne, e c’è bisogno di portare soccorso e cibo agli animali, i primi e più pronti a muoversi sono proprio i nostri trattori».

All’importante lavoro comune tra le amministrazioni dello Stato e le organizzazioni degli allevatori ha fatto riferimento il capo dipartimento del ministero della Salute, Giovanni Leonardi: «Vi ringrazio per aver organizzato questo bellissimo evento. Sono qui a ribadire che l’Amministrazione è vicina alle vostre istanze, prova ne è l’incessante lavoro che si sta facendo assieme al direttore generale della Sanità Animale, Giovanni Filippini, non solo per le emergenze sanitarie che riguardano attualmente la zootecnia».

Anche il Masaf non ha fatto mancare il proprio supporto: folta la delegazione di dirigenti presenti sia alla funzione religiosa che in piazza, con in testa il generale Donato Monaco, delegato dal ministro Francesco Lollobrigida, che ha trasmesso il suo saluto agli allevatori.

Tra le altre autorità civili, presente una rappresentanza della Regione Lazio, con il consigliere Vittorio Sambucci, vicepresidente della VIII Commissione Agricoltura e ambiente, delegato dal presidente Francesco Rocca.

Anche la Fanfara della Polizia di Stato a cavallo ha partecipato alla XVIII “Giornata dell’Allevatore

Nutrita e di alto livello la rappresentanza dei Corpi militari alla ricorrenza di S. Antonio Abate: dall’8° Reggimento Lancieri di Montebello, con in testa il Comandante, Colonello Alessandro Spissu, al Comando Ufaa (Unità forestali, ambientali e agroalimentari), con il Generale di Brigata Raffaele Pio Manicone, all’Associazione nazionale Carabinieri-sezione Quirinale “Gruppo Corazzieri”, con il Generale Domenico Scarrone e a rappresentanti del Reggimento Corazzieri.

Gli onori militari sono stati dati dal 4° Reggimento Carabinieri a cavallo, mentre le musiche eseguite al termine della sfilata di cavalli e cavalieri lungo Via della Conciliazione sono state effettuate dalla Fanfara della Polizia di Stato a Cavallo, diretta dal sostituto commissario Silverio Mariani, presente anche il primo dirigente direttore del Centro di coordinamento deiservizi a cavallo e cinofili della Ps di Ladispoli (Rm), Stefano Chirico.

Le visite delle scolaresche alla “Stalla sotto il cielo”

Come consuetudine, anche alcune scolaresche hanno visitato la “Stalla sotto il cielo”, assieme ai cittadini comuni e ai turisti che non hanno mancato di portare a benedire in piazza i loro amici animali.

Presentati dal regista e speaker Nico Belloni, sono stati esposti gli animali della fattoria che popolano le campagne nazionali: dalla bovina Frisona Italiana (proveniente dall’azienda Maccarese, situata sul litorale romano), ad una bovina di razza Limousine dell’azienda Pasqualetti Luigi della provincia di Viterbo, dalle pecore Sarde (azienda Mariotti di Viterbo) alle capre Girgentane di Pasquale Restaini di Roccagorga (Lt), dal Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido di Ramona Teverini di Moricone (Rm) al Cavallo Romano di Fulvio Pietropaoli di Ponzano Romano (Rm) e al Tolfetano di Roberto Paradisi di Riano (Rm), fino all’asino dell’Amiata, oltre a conigli, galli e galline, di Almerico Di Domenico di Alatri (Fr) e di Marco Salvucci di Fiumicino (Rm).

Alla sfilata di cavalli e cavalieri presenti anche altre razze, dal Lipizzano proveniente dall’allevamento del Crea di Montelibretti, ai Maremmani, agli Haflinger montati dai ragazzi del Centro di riabilitazione equestre di Villa Buon Respiro (Vt).

Un messaggio di fede e speranza dalla XVIII “Giornata dell’allevatore” - Ultima modifica: 2025-02-06T18:51:13+01:00 da Francesca Baccino

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