Sono di altissimo livello morfologico e genetico i 34 i torelli di razza podolica battuti nel corso della tradizionale asta, giunta alla sua venticinquesima edizione, che si è svolta presso il centro selezione torelli di contrada “Acqua del Salice” a Laurenzana (Pz). Un’iniziativa, organizzata dall’Associazione regionale allevatori della Basilicata insieme con l’Associazione nazionale allevatori bovini italiani carne (Anabic), sempre molto attesa dagli allevatori e che quest’anno ha celebrato le proprie nozze d’argento.
I capi provenivano da trenta diversi allevamenti lucani, calabresi, abruzzesi, campani e pugliesi, ed hanno richiamato anche quest’anno, nonostante l’emergenza legata alla pandemia, l’interesse di allevatori e tecnici, provenienti da tutto il meridione d’Italia. “Anche quella di quest’anno si è dimostrata un’edizione – ha ricordato Palmino Ferramosca, presidente Ara Basilicata – che rimarrà nella storia perché è una delle prime manifestazioni zootecniche organizzata dopo le numerose restrizioni e quindi svoltasi con tutte le prescrizioni a difesa dal Covid-19. Ma è anche il simbolo della ripartenza, di un mondo che vuole tornare a svolgere gli eventi della quotidianità”.
Tutti gli allevatori che vi hanno potuto partecipare sono stati contenuti nel numero autorizzato di duecento. Interessanti anche le quotazioni raggiunte dai tori messi all’asta, il top di 3 mila e 700 euro è stato raggiunto da un torello proveniente da un’azienda di Irsina.
In Italia gli allevamenti di podoliche sono in totale 973, di cui 419 in Basilicata, dove sono presenti circa 15 mila e 800 capi iscritti ai libri genealogici. Il centro selezione torelli di Laurenzana è da oltre vent’anni che si occupa del progresso selettivo di una delle cinque razze bovine del circuito Anabic, simbolo della ricca biodiversità animale di interesse zootecnico, che popola significative aree dell’Italia.
“Anche quest’anno siamo soddisfatti – ha commentato il direttore dell’Ara Basilicata, Giuseppe Brillante – soprattutto perché constatiamo il crescente interesse per la razza podolica soprattutto tra i giovani allevatori, presenti in gran numero all’asta e spesso alla guida delle aziende di famiglia. È proprio ai giovani che i servizi dell’Ara Basilicata sono maggiormente rivolti per accompagnarli nel miglioramento aziendale e mantenerli ancorati ad un territorio che venendo tutelato e valorizzato offre opportunità occupazionali e di sviluppo economico”.
Laurenzana, Potenza: torna la transumanza
Si è rinnovato anche quest’anno a Laurenzana l’antico rito della transumanza. Protagonista l’allevatore Raffaele Trivigno che dalla Puglia ai confini con Matera ha riportato in paese la sua mandria di oltre duecento bovini podolici. Un viaggio, quello degli animali, durato cinque giorni, nel corso dei quali sono stati percorsi oltre 120 chilometri.
Anche questa volta, come ormai da tradizione, ad accogliere l’allevatore, al suo arrivo nella sua azienda agricola, i vertici dell’Associazione regionale allevatori di Basilicata, con il direttore, Giuseppe Brillante, il vicesindaco Salvatore Urga, e il responsabile del settore zootecnico della Regione Basilicata, Rocco Giorgio. “Anche questa volta è stata festa dell’accoglienza – ha evidenziato Brillante –in una regione, quale è la Basilicata, che rappresenta oltre il 50 per cento di questa antica razza di bovini da carne”.
In regione si contano circa novantamila bovini, di cui 16 mila di razza podolica iscritti al Libro Genealogico, duecentomila ovini e cinquantamila caprini, in oltre cinquemila aziende, spesso condotte da giovani, che allevano in forma estensiva, allo stato brado e semibrado, soprattutto nelle zone di montagna, interne e svantaggiate, dove costituiscono un argine allo spopolamento e una risorsa preziosa per mantenere la coesione territoriale. G.B.