Il Consiglio direttivo dell’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) ha riconfermato alla presidenza Maurizio Garlappi (nella foto) e alla vicepresidenza Laura Cenni e Luca Cotti. Ma ha anche introdotto nel suo assetto nuove figure, giovani e altamente qualificate.
“I grandi cambiamenti che da alcuni anni stanno caratterizzando il mondo zootecnico – afferma Garlappi – hanno messo a dura prova la nostra capacità di cogliere sfide e opportunità per salvaguardare un settore in cui l’evoluzione, soprattutto tecnologica, non poteva disgiungersi da una tradizione che rappresenta il nostro più importante patrimonio. I risultati ottenuti confermano che abbiamo saputo rispondere con armi vincenti. Dal benessere animale alla lotta all’antibioticoresistenza passando per la sostenibilità produttiva e le gravi conseguenze determinate in quest’ultimo anno e mezzo dalla pandemia, il settore zootecnico emiliano-romagnolo ha saputo imporsi come modello di riferimento”.
È evidente, continua il presidente, “che le emergenze e le problematiche tecniche e sanitarie saranno cruciali nel prossimo futuro. Araer saprà dare risposte puntuali e soprattutto all’altezza delle aspettative. La prima grande sfida riguarda il benessere animale, rispetto alla quale grazie al progetto Gli allevamenti del benessere, partito circa tre anni fa, stiamo certificando gli allevamenti di bovini da latte nostri associati adottando e integrando la valutazione prevista da Classyfarm attraverso l’analisi di cinque indicatori rilevati con i normali controlli funzionali. A breve partiremo anche con la certificazione degli allevamenti di bovini da carne utilizzando gli stessi parametri e gli indicatori previsti dall’Associazione italiana allevatori”.
Lotta all’antibioticoresistenza e sostenibilità ambientale, sociale ed economica rappresentano gli altri grandi temi.
“La sanità animale e la riduzione di impiego dei farmaci costituiscono per Araer un impegno imprescindibile – sostiene Garlappi – che va incontro alle esigenze del consumatore ma anche del bestiame in un’ottica che punta a incrementare il benessere animale. Non dimentichiamo che negli ultimi dieci anni l’impiego di antibiotici in allevamento si è ridotto del 40% e in tema di sostenibilità ambientale, secondo le elaborazioni dell’Ispra, dal 1990 al 2018 le emissioni di gas serra prodotte dal settore agricolo hanno registrato una riduzione del 13%, arrivando oggi a non superare nel computo totale il 7,1%, all’interno del quale il contributo della zootecnia non va oltre il 5,6%. Questo non significa avere raggiunto l’obiettivo finale, convinti come siamo che ci sia ancora molto da fare per aumentare la riduzione delle emissioni, vuol dire però che la demonizzazione del settore da parte di chi vede nella zootecnia la madre di tutte le responsabilità alla base del cambiamento climatico non ha fondamento scientifico”.
Conclude Garlappi: “Ecco, è proprio sui numeri, sui dati scientifici che occorre confrontarci per evitare che la diffusione di fake news create ad arte confonda un’opinione pubblica e un consumatore che legittimamente chiedono ed esigono informazioni chiare ed esaustive. Posso affermare senza tema di smentita che noi siamo assolutamente in grado di fornirle. È un impegno che, come presidente di Araer, assumo e che onorerò al massimo delle mie capacità”.