C’erano anche cavalli arrivati dalla Basilicata a Verona per la 124esima edizione di Fieracavalli. Tre allevatori iscritti all’Ara (Associazione regionale allevatori) Basilicata, Antonello Sarli, Sante Di Benga ed Emanuele Gaudiano, sono partiti, rispettivamente, da Abriola, Rapolla e Matera con i loro soggetti di razza Tpr (Tiro pesante rapido): tre puledri di soli trenta mesi, un maschio, Quadrifoglio Vg, e due femmine, Quirina e Quanita.
Selezionato alla fine dell’Ottocento del secolo scorso, ma riconosciuto ufficialmente come razza nel 1927, questo cavallo lega indissolubilmente la sua storia alla Fiera di Verona. In Italia ora la razza del Caitpr (Cavallo agricolo italiano da tiro pesante rapido) può contare oltre 6.500 capi iscritti, di cui circa 3mila fattrici, presenti in circa 900 allevamenti distribuiti in 16 diverse Regioni.
Le zone con maggior presenza sono il Veneto, l’Emilia-Romagna, l’Umbria, il Lazio, l’Abruzzo e la Puglia; discrete presenze anche in Friuli-Venezia Giulia, nelle Marche, in Toscana, in Molise e in Campania. Allevamenti più isolati, ma molto attivi dal punto di vista selettivo, sono, infine, ubicati in Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige e nella stessa Basilicata.
Inoltre, la razza ha mostrato un buon adattamento negli ultimi decenni, passando da una forma d’allevamento stallino, tipica della zona storica, al semi-brado o al brado integrale che sono le forme di allevamento più diffuse della dorsale appenninica.
Soggetti equini selezionati dopo raduni regionali
«La Basilicata anche se solo al secondo anno di presentazione alla vetrina nazionale Fieracavalli Verona – spiega l’allevatore Sarli – ha portato già degli ottimi risultati a casa, con un campione di razza italiana nel 2021 di proprietà dell’allevamento Di Benga, e in questi due anni classificandosi nei primi 10 soggetti in classifica. Ciò significa che stiamo raggiungendo un buon risultato per il lavoro svolto, i soggetti presentati a Fieracavalli sono soggetti selezionati dopo raduni regionali e scelti proprio per Verona. Partecipare a questa manifestazione per noi allevatori è un traguardo e soprattutto una grandissima soddisfazione».
In Basilicata al momento ci sono una quindicina di allevamenti selezionati, con una sessantina di soggetti iscritti al libro genealogico e il movimento è in continua crescita. «L’Ara Basilicata – spiega il direttore Franco Carbone –, si dedica con molta attenzione al Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido, il cui servizio di tenuta del libro genealogico, come per le altre razze equine, è stato demandato alle associazioni nazionali di razza, enti selezionatori, anche se ci occupiamo dell’assistenza tecnica e sanitaria a tutti gli allevatori, con i nostri veterinari, con l’obiettivo di qualificare sempre di più gli allevatori lucani. A riguardo e proprio per condividere con gli allevatori l’attività per il 2023 abbiamo previsto un incontro con tutti gli allevatori che, partendo dai temi della prevenzione e dagli aspetti sanitari, consenta agli allevamenti equini di migliorare le performance di razza, senza trascurare che tali allevamenti spesso sono protagonisti anche in tutto il sistema turistico e dell’accoglienza in Basilicata».