L'estate scorsa e l’inizio dell’autunno sono stati periodi molto intensi di attività per l’Aacm (Associazione Allevatori Campania e Molise), guidata dal presidente Davide Minicozzi (di fresca nomina nel Comitato direttivo dell’Aia per il triennio 2022-2025) e dal direttore Augusto Calbi. In primo piano il bovino da carne, che in particolare nel beneventano trova la sua massima espressione nell’allevamento della razza Marchigiana.
L’occasione più proficua è stata la Mostra Interregionale dei Bovini di razza Marchigiana di inizio agosto a San Giorgio La Molara (Benevento), che ha riscontrato un’ottima partecipazione di pubblico, finalmente tornato in presenza dopo l’emergenza pandemica e ha consentito momenti di confronto e dibattito. Tra i temi, raccogliendo gli appelli lanciati nell’ultima assemblea dell’Aia (Associazione italiana allevatori), quello della campagna di sensibilizzazione contro le ipotesi di introduzione, nel mercato sia nazionale che continentale, della cosiddetta carne sintetica, realizzata in laboratorio e lontana anni luce dalla nostra tradizione alimentare mediterranea, fatta di eccellenze, qualità e ispirata a criteri di salubrità.
«Siamo veramente entusiasti – hanno dichiarato il presidente e il direttore Aacm – per il successo della Mostra interregionale dei bovini di razza Marchigiana». Nello stand dell’Associazione, oltre alla pubblicizzazione delle qualità e garanzie delle carni di provenienza 100% italiane, anche informazioni sul disciplinare “Gli allevamenti del benessere” dell’Aia cui hanno già aderito numerose realtà produttive in diverse aree del Paese.
sempre a San Giorgio La Molara, in settembre, è stata celebrata la festa della transumanza, con gli ovini locali scortati da giovani cavalieri lungo i campi e i percorsi del Sannio beneventano. un modo per ricordare il riconoscimento, nel 2019, dell’antica pratica della transumanza come patrimonio culturale immateriale dell’umanità in sede Unesco.
