«Con le iniziative e i servizi in costante implementazione offerti agli associati e gli importanti progetti che stiamo portando avanti anche nel 2022, a iniziare da quello sull’asciutta selettiva delle bovine da latte, Araer si conferma a pieno titolo il punto di riferimento tecnico degli allevatori dell’Emilia-Romagna». Così Maurizio Garlappi, presidente dell’Araer (Associazione regionale allevatori dell’Emilia-Romagna), ha introdotto l’assemblea annuale che si è svolta a fine giugno scorso alla presenza, oltre che del direttore, Claudio Bovo, del presidente e del direttore generale Aia, rispettivamente Roberto Nocentini e Mauro Donda, ad alcuni rappresentanti dell’Assessorato all’Agricoltura e alla Salute dell’Emilia-Romagna e al presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli.
Numeri di tutto rispetto, in crescita nel 2021
Anche nel 2021, con una progressione costante che si conferma di anno in anno, come ha fatto notare Garlappi, i numeri esprimono, meglio di tutto, il valore di Araer. «Le bovine da latte controllate (242.977 unità) – ha detto – sono aumentate dell’1,7% rispetto al 2020 con una produzione media per capo di 9.473 kg. Significativo è anche il dato sulla consistenza media di bovine controllate per allevamento: 142,7 unità nel 2021, in aumento del 3,6% rispetto all’anno prima, un valore particolarmente rilevante se si considera che la media, in Italia, è di 95,1 unità. Contestualmente il nostro laboratorio di analisi di Reggio Emilia ha effettuato 1.636.871 analisi: +6,87% sul 2020».
Consolidare alcuni percorsi che puntavano a fornire agli allevatori associati nuovi strumenti di controllo sanitario della mandria, Araer ha continuato a lavorare per contenere i costi e razionalizzare i servizi, riuscendo anche ad aumentare il numero di quelli offerti. Uno di questi riguarda il sistema gestionale Si@llEvA che, implementato dal 1° gennaio 2021, viene fornito e installato gratuitamente presso le aziende degli associati che ne fanno richiesta.
L’aumento dei servizi tecnici una delle sfide per il futuro
Ai positivi risultati ottenuti anche nel secondo anno della pandemia, si contrappongono le preoccupazioni della situazione sia a livello nazionale che internazionale con la grave crisi idrica e le conseguenze della guerra in Ucraina. Pendenze che il presidente Garlappi ha voluto evidenziare lanciando però un segnale di speranza dettato proprio dalla capacità e dalla volontà di Araer di guardare con fiducia al futuro. «Sarebbe un errore se il sistema allevatori non si organizzasse. Araer lo sta facendo ed è pronta a raccogliere questa grande sfida implementando, oltre ai servizi offerti, l’attività di raccolta dati attraverso l’enorme mole di accertamenti diagnostici svolta. Questo ci permette di dare corso a elaborazioni scientifiche fondamentali per migliorare lo stato sanitario dei nostri allevamenti, il benessere degli animali e la sostenibilità ambientale, sociale ed economica».
Nocentini ha posto l’accento sulla necessità di garantire servizi tecnici in linea con le esigenze future in un quadro di certezze economiche. E sul ruolo strategico del dato è tornato Donda, che a sua volta ha sottolineato l’importanza del dato «misurato e non stimato», come elemento indispensabile per garantire e comunicare valore al mercato.
Bertinelli ha parlato di «momento senza precedenti» riferendosi all’attualità e ricordando come, negli ultimi due anni, il cibo sia tornato al centro delle priorità. «La sensibilità dei cittadini rispetto alla sostenibilità è aumentata – ha anche dichiarato – e per questo occorre comunicare bene come quel determinato prodotto è fatto».
L’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, ha ricordato, intervenendo in un video, il valore e l’importanza della zootecnia regionale sottolineando lo straordinario risultato raggiunto dalla Plv (Produzione lorda vendibile) agroalimentare dell’Emilia-Romagna nel 2021: oltre 5 miliardi di euro, in aumento di quasi 1,5 miliardi rispetto a quella dell’anno precedente. In particolare oltre 2 miliardi di euro riguardano la zootecnia in generale e 1,5 miliardi il lattiero caseario.