Per un lungo fine settimana, dal 25 al 27 ottobre 2024, il Centro Fiera del Garda di Montichiari (Bs) ha ospitato la 96esima Fazi (Fiera agricola zootecnica italiana), uno dei palcoscenici più importanti per il mondo zootecnico.
La Fazi ha registrato un successo di pubblico e una presenza internazionale in crescita con agricoltori, allevatori e visitatori professionali. Per il presidente del Centro Fiera monticlarense, Gianantonio Rosa «la Fazi 2024 ha superato le aspettative. L’assenza delle bovine da latte, parte integrante dello show e parametro tangibile degli sforzi che quotidianamente gli allevatori compiono per avere animali sempre più performanti, è stata vissuta dai produttori con grande senso di responsabilità per tutelare gli animali dalla Blue tongue e la manifestazione non è stata particolarmente penalizzata».
Valutazioni sostanzialmente confermate anche dal presidente dell’Aia, Roberto Nocentini, che con il direttore generale, Mauro Donda, ha presenziato a tutti e tre i giorni della manifestazione: l’Aia è considerata ormai un partner strategico della Fazi da molti anni e in questa 96esima edizione è stata coinvolta nell’organizzazione di convegni e workshop dedicati alla genomica, alla salute e al benessere animale.
«Abbiamo constatato – ha detto Nocentini – molto entusiasmo fra gli allevatori, che erano numerosi e interessati sia alle nuove tecnologie che alla partecipazione ai convegni, particolarmente utili per delineare le strategie del futuro della grande zootecnia italiana, toccando anche temi d’avanguardia. In questo modo, e nonostante la mancanza della parte di spettacolo con le vacche da latte, la Fazi si conferma una delle manifestazioni più importanti a livello nazionale e internazionale, tenuto conto dei traguardi che sul fronte della ricerca la nostra zootecnia ha raggiunto».
Un ricco programma di iniziative, convegni e incontri tecnici
A Montichiari, in particolare, l’Aia, l’Aral (Associazione regionale allevatori della Lombardia), FedAna (Federazione nazionale delle associazioni di razza e specie), l’Anafibj (Associazione nazionale allevatori della razza Frisona, Bruna e Jersey Italiana), l’Anas (Associazione nazionale allevatori suini) e l’Anci (Associazione nazionale coniglicoltori italiani) hanno proposto un ricco programma di iniziative, sia di carattere convegnistico chetecnico-espositivo.
L’area istituzionale ha fatto anche da cassa di risonanza per la divulgazione di alcuni dei più recenti progetti messi in campo, di cui l’Aia è capofila, come ad esempio InnovaRE, avviato quest’anno a seguito del “Bando a cascata Agritech Spoke 5 Progetti R&S Linea A”, in partenariato con enti selezionatori (Anafibj, Anapri e Anacli), con l’Università degli Studi di Messina, start up e ditte del settore.
Il progetto è dedicato allo sviluppo di soluzioni innovative per la zootecnia di precisione, su ricerca e applicazione di strumenti innovativi per migliorare la resilienza nei ruminanti. Sono proseguite anche le attività di comunicazione dei risultati del Progetto
Leo (Livestock environment opendata), di cui l’Aia è stata è capofila con importanti partner. L’iniziativa ha concluso il suo settennato a novembre 2023.
L’area istituzionale è stata anche visitata da una delegazione di studenti danesi della Roskilde tecnische skole a cui il direttore generale Donda ha presentato brevemente le attività dell’Associazione e i progetti in corso, Leo ed InnovaRE.
Il futuro della filiera latte in primo piano e non solo
Nella mattinata di apertura il tradizionale convegno tecnico Anafibj, quest’anno su Sguardo al futuro con l’effetto Inbreeding: PFT e IES si aggiornano. Sempre venerdì 25 ottobre, nel pomeriggio, Anafibj ha co-organizzato un evento unico e strategico per il futuro dell’intera filiera lattiero-casearia. Si è, infatti, discusso del Ruolo delle Dop dei formaggi e la selezione bovina.
Sabato 26 ottobre Fidspa ha organizzato un seminario tecnico, cui è intervenuto il direttore tecnico dell’Aia, Riccardo Negrini, dal titolo Italian beef on dairy (BoD), in collaborazione con Fedana, Anafibj, Aia, Anaborapi, Anabic e Anacli.
La valorizzazione delle razze da carne italiane è un’opportunità che, secondo Anafibj, dovrà essere colta anche attraverso una revisione della raccolta dati dedicata al BoD da parte di Aia e della rete delle Ara. Nel pomeriggio l’attenzione si è concentrata sull’incontro organizzato dall’Aia in collaborazione con l’Ara Lombardia, nel Convegno tecnico su Opportunità e prospettive di mitigazione della competizione alimentare e uso di risorse sostenibili nella filiera latte italiana: si può fare.
Nel corso dell’incontro, realizzato con il contributo di Msd animal health, moderato dal direttore generale dell’Aia Donda e aperto dai saluti dei presidenti dell’Aia, Nocentini, e dell’Aral, Gian Enrico Grugni, si sono alternati interventi di dirigenti tecnici delle Associazioni di allevatori, di docenti universitari e della rappresentante del Consorzio italiano biogas.
Le strategie per ridurre la competizione alimentare in rapporto all’uso del suolo nella filiera latte della Pianura Padana sono state al centro dell’intervento di Giorgio Borreani (DiSafa-Università degli Studi di Torino).
Luciano Comino, consulente di nutrizione e alimentazione dei bovini da Latte dell’Arap (Associazione regionale allevatori Piemonte e Liguria) ha spiegato come è possibile valorizzare la sinergia tra sottoprodotti bdell’agroindustria e foraggi aziendali per aumentare l’efficienza produttiva e la sostenibilità dell’azienda da latte.
Valorizzare il digestato come fertilizzante naturale
Sostenibilità al centro anche nel successivo intervento di Enrico Sturaro (Dafnae-Università degli Studi di Padova) che ha evidenziato gli indicatori e le buone pratiche per favorirla nell’ambito delle filiere lattiero-casearie.
Flavio Sommariva, tecnico esperto nella gestione degli effluenti zootecnici dell’Aral, si è soffermato sull’analisi dell’impronta carbonica in aziende di vacche da latte, sottolineando metodologie e risultati ottenuti in quest’ambito dall’Associazione allevatori della Lombardia.
Infine, trattando della digestione anaerobica a supporto della sostenibilità della filiera latte italiana Lorella Rossi (Consorzio italiano biogas e gassificazione) ha evidenziato non solo la rapida evoluzione tecnologica che si è registrata negli ultimi anni anche nello spandimento e riutilizzazione dei reflui, ma anche quanto ancora poco siano sfruttate le possibilità di recupero e valorizzazione dei digestati.
Andrea Azzoni, direttore vicario della direzione generale Agricoltura della Regione Lombardia, ha sviluppato nelle conclusioni il tema della competizione alimentare.
Grande interesse, infine, nella mattinata di chiusura si è osservato per l’incontro su Biosicurezza e benessere per un allevamentosostenibile, organizzato dall’Istituto Italiano sperimentale Lazzaro Spallanzani, per presentare i risultati finali del progetto di ricerca Bioalert.
Il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini (che presiede anche l’Istituto Spallanzani, diretto da Marina Montedoro), ha annunciato a breve anche la firma di un protocollo sperimentale fra lo stesso istituto, la Regione Lombardia, la Regione Lazio e i ministeri della Salute e dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste che si propone di valorizzare il digestato come fertilizzante naturale per la concimazione del suolo agricolo.
Il direttore generale della Salute animale del ministero della Salute, nonché commissario straordinario per il contrasto alla Peste suina africana, Giovanni Filippini, ha anticipato la volontà dell’Amministrazione di integrare le banche dati in agricoltura e salute animale per arrivare a creare un fascicolo unico sulla sanità degli allevamenti.
Per l’Aia è intervenuto Andrea Galli, già direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani e attualmente IT manager dell’Associazione, tra i promotori del Progetto Bioalert.
Tra gli eventi zootecnici, è stata confermata la vetrina degli equini (Haflinger Italia, Maremmano, Lipizzano, Asino Romagnolo) e l’attesa Mostra Nazionale di Registro Anagrafico (Ra) della specie cunicola, promossa da Anci (Associazione nazionale coniglicoltori italiani) che ha trovato in Montichiari la sede ideale nella quale far confluire la partecipazione di allevatori iscritti provenienti da tutto il territorio nazionale. La Mostra è giunta alla sua sesta edizione.