L’Associazione Allevatori della Regione Sardegna ha presentato di recente ad Oristano i marchi collettivi per la valorizzazione del suino di razza Sarda depositati alla Camera di Commercio di Nuoro. All’iniziativa erano presenti diversi allevatori ma anche trasformatori e cuochi. Il presidente Aars Luciano Useli Bacchitta nel presentare i marchi ha ribadito l’impegno dell’Associazione allevatori alla tutela e valorizzazione delle biodiversità isolane di cui questo marchio è un primo tassello.
Il professor Gianni Battaccone, docente di zootecnica speciale dell’Università di Sassari, ha posto in evidenza l’importanza della Sardegna di dotarsi di due marchi che permetteranno di distinguere un prodotto 100% razza Sarda ed uno derivante da incrocio ma sempre con la base della razza Sarda, passo fondamentale per poter garantire la diffusione della razza autoctona tra gli allevatori.
L’uso dei marchi è riservato ai suinetti, alle mezzene, ai tagli anatomici ed ai salumi ottenuti da suini di pura razza Sarda (marchio Prodotto Suino 100% Razza Sarda) o derivanti da incroci di suino di razza Sarda (marchio Prodotto Suino incrocio Razza Sarda) nati, allevati, macellati e sezionati secondo le prescrizioni dei disciplinari, in allevamenti operanti sul territorio sardo.
Con questa iniziativa l’Aar Sardegna intende promuovere la diffusione del suino di razza Sarda nonché fornire una informazione più chiara ai consumatori sulla provenienza della carne di suino.
Antiche origini
I due marchi richiamano la prima raffigurazione del suino di razza Sarda che fu fatta da Francesco Cetti (Mannheim, 9 agosto 1726; Sassari, 20 novembre 1778) il quale nel volume Quadrupedi di Sardegna (1774) facente parte dell’opera Storia Naturale di Sardegna (1774-78) fece una prima descrizione del suino autoctono.
I due marchi riportano inoltre la bandiera della Sardegna che sormonta due barre trasversali a ricordo della bandiera italiana. Mentre però per il marchio 100% Razza Sarda si è utilizzato per la cornice il colore amaranto e per il nastro il colore rosso, per l’incrocio di razza Sarda si è utilizzato il colore verde.
Regole e controlli
I marchi potranno essere concessi a tutti gli operatori della filiera che si impegneranno al rispetto del disciplinare che ha come base il suino di razza Sarda regolarmente iscritto al Libro genealogico - razze sottoposte a programmi genetici di conservazione.
Il direttore Aars Aldo Manunta ha evidenziato come dietro ai marchi sia stato costruito un sistema dei controlli finalizzato a tutelare allevatori e consumatori. La redazione del piano dei controlli come le attività di verifica sono state affidate al Dqa (Dipartimento Qualità Agroalimentare).
Le caratteristiche
Il suino di razza Sarda è una biodiversità zootecnica della Sardegna che oggi è allevata in 27 allevamenti. Le prime descrizioni dettagliate della razza suina Sarda risalgono al Settecento e testimoniano le caratteristiche morfologiche di questi suini a cominciare dall’abbondanza di setole del loro mantello, con i caratteristici “ciuffi” sul garrese e sulla groppa e la coda “cavallina”.
I documenti che da allora hanno trattato della razza suina Sarda, sottolineano le caratteristiche uniche di questa ancestrale popolazione e pongono in risalto la varietà del colore del mantello e la forma delle setole. L’ampia variabilità genetica della razza si è mantenuta grazie alla natura isolana della Sardegna ed all’allevamento estensivo di questi suini in aree impervie ed isolate.
Dal 2006 è attivo il programma di conservazione della razza il cui Libro genealogico è aggiornato dall’Anas (Associazione nazionale allevatori di suini) mentre i controlli funzionali sono svolti da Aar Sardegna.