A Roma, martedì 23 luglio 2024, presso il Centro Congressi Cavour si è tenuta l’Assemblea ordinaria dell’Aia (Associazione italiana allevatori), con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio consuntivo al 31 dicembre 2023.
L’incontro, a distanza di poco più di un mese da una riunione del comitato direttivo - che venne eccezionalmente allargata alla partecipazione di tutti i presidenti e direttori delle Associate territoriali per varare alcuni importanti progetti - ha costituito anche un’ulteriore occasione di dibattito e confronto sui programmi e le prospettive del Sistema allevatori.
Un necessario momento di approfondimento - come affermato dal presidente e dal direttore generale dell’Aia, Roberto Nocentini e Mauro Donda - in una fase di transizione in cui la piena applicazione del d.lgs. 52 si accompagna alla conclusione del Progetto Leo, mentre una rapida evoluzione tecnologica coinvolge una zootecnia italiana che deve fare i conti con le crescenti aspettative sociali e di mercato in fatto di emissioni, di benessere animale e di uso ridotto di antibiotici.
Definire una strategia comune dal confronto con le associate
Dai lavori assembleari sono scaturiti motivi di soddisfazione per alcuni traguardi raggiunti, per il rafforzamento nei rapporti con istituzioni internazionali e organismi di riferimento nazionali quali Icar (International committee for animal recording) e Fao, così come nel dialogo continuo con il Masaf, ma anche Regioni, rappresentanze di gruppi parlamentari, delegazioni internazionali e altre.
Al tempo stesso è emersa forte e condivisa la consapevolezza e necessità di mettersi tutti, agendo come Sistema, al lavoro per concretizzare strategie comuni per mettere a terra la progettualità presente e futura, partendo da un confronto costruttivo tra l’Aia, le associate territoriali e gli Enti selezionatori.
Pesa il nodo delle risorse, tenendo anche presente che gli allevatori, come mai negli ultimi anni, sono alle prese con problemi di natura gestionale nelle loro aziende fortemente acuitisi a causa della siccità (al Centro e al Sud Italia), degli eventi climatici estremi (soprattutto al Nord) e al proliferare incontrollato della fauna selvatica (cinghiali, in primis, ma anche lupi e altri predatori) e alle emergenze sanitarie.
I temi del riassetto organizzativo e dell’equilibrio economico
Dopo le presentazioni del bilancio consuntivo e della relazione del collegio dei sindaci, esposte rispettivamente da Laura Bua e da Stefano Melchiorri, e l’approvazione all’unanimità del risultato d’esercizio, i lavori assembleari sono entrati nel vivo con le introduzioni di Donda e Nocentini.
Nella relazione del presidente l’invito ai consiglieri e ai presidenti delle Ara (Associazioni regionali allevatori) e delle Apa (Associazioni provinciali allevatori) presenti ad aprire il dibattito focalizzandosi su due principali quesiti: in primis lo sviluppo di un progetto strategico comune per le Associazioni del settore e, parallelamente, il tema dell’assetto organizzativo delle Associazioni, del perseguimento dell’equilibrio economico finanziario, dell’evoluzione nell’operatività e nei servizi.
La risposta dei presidenti è stata unanime, con interventi di tutti i partecipanti. In particolare, hanno preso la parola
- il vicepresidente dell’Aia Claudio Destro,
- i presidenti dell’Araer Maurizio Garlappi,
- dell’Ara Veneto Floriano De Franceschi,
- dell’Ara Lombardia Gian Enrico Grugni,
- dell’Arap (Piemonte e Liguria) Elia Dalmasso,
- dell’Ara Puglia Pietro Laterza,
- dell’Ara Calabria Michele Colucci,
- di Aaum (Umbria e Marche) Fabrizio Soro,
- dell’Ara Abruzzo Pietropaolo Martinelli,
- dell’Aars (Sardegna) Luciano Useli Bacchitta,
- dell’Ara Basilicata Palmino Ferramosca,
- della Federazione provinciale di Trento Giacomo Broch
- oltre al consigliere Fabio Mantovani (Lombardia)
- e ai presidenti della Uofaa (Unione operatori di fecondazione artificiale animale) Giovanni Minelli
- e del Consorzio Bov, Germano Pè.