I numeri hanno un incredibile valore. A dimostrarlo, di recente, nell’ambito di Agrimont 2022 Fiera dell’agricoltura e zootecnia di montagna di Longarone (Bl), è stata Arav, (Associazione regionale allevatori del Veneto), in occasione del convegno “Asciutta selettiva: il protocollo di lavoro di Arav a disposizione di allevatori e veterinari”, moderato dal suo direttore, Walter Luchetta.
I rilevamenti effettuati sul latte, ogni 40 giorni, attraverso i controlli funzionali, infatti, consentono una migliore gestione della stalla, più efficiente, sostenibile e rispettosa del benessere animale e garantiscono prodotti di qualità superiore e in linea con le attese. Attorno al tavolo si sono riuniti Chiara Bortolas, membro del Cda di Longarone Fiere Dolomiti, e Milo Veronese, presidente dell’Assemblea allevatori Belluno, gli interventi di Flaviana Gottardo, del dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Padova, intervenuta sul tema: “Asciutta Selettiva: i dati raccolti attraverso il Progetto Lisato Piastrinico”, Raimondo Dal Prà, tecnico specializzato di Arav, che ha illustrato il protocollo di Arav per l’asciutta selettiva e Adamo Damiano, dei servizi informatici di Arav, che ha descritto l’utilizzo del software Si@llEvA nella gestione dell’Asciutta Selettiva.
L’utilità dei dati sui controlli funzionali
«I dati dei controlli funzionali rappresentano il punto di partenza per ogni successivo studio che noi ricercatori conduciamo, in stretto rapporto con allevatori e veterinari».
È un periodo importante per valutare lo stato di salute dell’animale e adottare le necessarie azioni. «Già dal 2019, il regolamento Ue n. 6 – ha aggiunto la prof.ssa Gottardo – ha stabilito che l’uso dell’antibiotico non avvenga più per profilassi, ossia a scopo preventivo, ma soltanto nei casi di effettivo bisogno, quindi in presenza di una patologia. Le cellule somatiche, rilevabili grazie ai controlli funzionali, consentono di effettuare una tempestiva diagnosi e di sottoporre al giusto trattamento i capi. Quasi i tre quarti degli allevatori veneti adottano già queste buone pratiche».
Un protocollo su misura per gestire la stalla
Nella prossima Pac, queste tematiche sono oggetto di un preciso Ecoschema e gli allevatori che si dimostreranno coscienziosi e attenti saranno premiati, L’Arav continua, tuttavia, a lavorare convinta che i numeri siano un patrimonio di valore, da utilizzare e sfruttare al meglio e al massimo. Dal Prà ha spiegato quanto sia importante, per ogni azienda, creare un protocollo cucito su misura addosso alla propria stalla. «Non esiste un protocollo generico, ma ciascun imprenditore, sulla base del proprio allevamento, deve riuscire a creare, attraverso una corretta lettura dei dati, consentita dal software Si@llEvA, delle azioni da adottare. In questo modo la gestione della stalla sarà più efficiente, semplice e rapida, trattando i capi che, effettivamente, abbisognano di cure».
«Continuiamo a lavorare – ha detto il presidente di Arav, Floriano De Franceschi – per la qualità del latte, quindi dei prodotti che ne derivano, e la sostenibilità. Oltre ai numerosi progetti che stiamo portando avanti, voglio porre l’accento sul nostro laboratorio: un investimento importante per garantire agli allevatori di produrre di più e meglio».