È entrato nella fase operativa il progetto Bce Banca del colostro equino – Il cavallo Murgese. Il progetto, finanziato dalla Regione Puglia ai sensi della Misura 16.2 del Psr, vede come capofila il Dipartimento Safe della Università degli Studi di Basilicata e un qualificato partenariato che annovera, oltre ad Ara Puglia, il Dipartimento Disaat della Università di Bari, il Dare - Distretto tecnologico alimentare pugliese, l’azienda Farmalabor e sei allevatori del cavallo Murgese.
Il progetto prevede di valorizzare il colostro del cavallo Murgese, analizzandone le caratteristiche qualitative e immunologiche e, soprattutto, creando una vera e propria banca del colostro liofilizzato, disponibile per gli allevatori per contrastare la mortalità neonatale in tutti quei casi in cui per motivi diversi il puledro non ha la possibilità di assumere il colostro direttamente dalla madre.
Inoltre il progetto si propone di valorizzare il colostro dal punto di vista commerciale, attraverso un utilizzo da parte di aziende farmaceutiche e della cosmesi. Importante nell’ambito del progetto il ruolo dell’Associazione – riferisce il direttore di Ara Puglia Giorgio Donnini – che si sta occupando attivamente del coordinamento e gestione degli allevamenti partecipanti, del prelievo e analisi dei campioni biologici per la verifica della sanità animale, dell’analisi qualitativa del colostro e dell’attività di animazione e divulgazione del progetto.
Il cavallo Murgese – riferisce il presidente di Ara Puglia Pietro Laterza – è un patrimonio all’interno della ricca biodiversità zootecnica pugliese; è nostro preciso dovere salvaguardare questa razza migliorando la redditività e la competitività degli allevamenti. Siamo quindi orgogliosi di essere partner di questo progetto che oltre alle finalità scientifiche, si propone di valorizzare il colostro sia dal punto di vista delle esigenze degli allevatori e sia sotto l’aspetto commerciale. Un doveroso ringraziamento per quello che si sta facendo va dunque a tutti i partner, al responsabile tecnico scientifico professor Carlo Cosentino e a tutti gli allevatori che stanno credendo nel progetto, mettendo a disposizione strutture e animali.
Ripartenza per il settore equino siciliano
il mese di marzo 2021 ha portato buone notizie per gli allevatori di equini siciliani. Si è tenuta infatti la prima “Consensus Conference” per il settore degli equidi isolano. Sono intervenuti i vertici della neo costituita Anareai (Associazione nazionale allevatori razze equine e asinine italiane), ente selezionatore che riunisce sotto di sè ben 28 razze di equidi già facenti capo a Libri Genealogici e al Registro Anagrafico istituito dal Mipaaf, il presidente Luca Marcora, che ha illustrato attività e progettualità del Sistema allevatori nazionale in campo equino, e il direttore della Associazione allevatori per la Sicilia, Giuseppe Campione.
Quest’ultimo ha voluto sottolineare l’impegno di Aia nel gettare le basi per il rilancio dell’intera zootecnia siciliana. Si tratta di un comparto che detiene un grande patrimonio di animali e di razze-simbolo della ricca biodiversità dell’Isola. Tra queste, un posto significativo potrà averlo d’ora in poi anche il Cavallo Indigeno Siciliano. Infatti, dopo un lungo iter e grazie al supporto di Aia, gli allevatori del Cavallo Indigeno Siciliano vedranno i loro capi riconosciuti in un apposito strumento che a livello locale verrà gestito da Anareai. C.M.