«I numeri del 2023 confermano Aral come punto di riferimento per la moderna zootecnia lombarda: ma non possiamo e non dobbiamo fermarci. Abbiamo davanti molte sfide e potremo affrontarle solo se saremo ancora più capaci di leggere la realtà e interpretare le esigenze di chi fa impresa». Questo il messaggio lanciato dal presidente dell’Aral (Associazione regionale allevatori Lombardia) Gian Enrico Grugni ai delegati territoriali riuniti in assemblea generale al Centro Fiera del Garda di Montichiari per il via libera al consuntivo 2023 e al previsionale 2024.
Con lui i consiglieri del direttivo e numerosi ospiti, tra cui il presidente dell’Aia (Associazione italiana allevatori), Roberto Nocentini, e il presidente di Coldiretti Lombardia, Gianfranco Comincioli.
«La Lombardia rappresenta un pilastro d’eccellenza della zootecnia nazionale – ha esordito il presidente Nocentini –. Una componente fondamentale di un sistema allevatori che deve ottimizzare le risorse e continuare a fare sinergia per dare risposte serie agli allevatori con servizi avanzati e sempre più qualificati e disponibili per tutti».
«Aral è senza dubbio una delle più importanti realtà regionali – ha sottolineato Comincioli –. Un supporto fondamentale per un comparto che continua a crescere e migliorare attraverso le tecnologie e la robotica, oltre che nella produzione di energia con l’utilizzo dei reflui che aiuta a rendere il settore sempre più sostenibile. Per questo va invertita una comunicazione negativa che investe un comparto che è baluardo del made in Italy e garanzia di sicurezza delle produzioni agroalimentari».
Il numero delle vacche +15,5% in Lombardia
Al direttore f.f. dell’Aral, Andrea Ferla, il compito di sintetizzare nei numeri l’attività dell’Associazione: al centro come sempre i controlli funzionali, che hanno coinvolto 4.187 aziende ed un totale di 542.270 fattrici (erano 514.369 nel 2022). Negli ultimi 15 anni il numero delle vacche controllate è cresciuto del 4,7% in Italia, ma del 15,5% in Lombardia: l’incidenza dell’Aral sul totale dei controlli lo scorso anno è stata pari al 44,64% del totale nazionale con aumento delle produzioni medie che hanno raggiunto i 10.637 chilogrammi di latte.
Importante il dato sulla diffusione dei robot di mungitura: sono 776 in 354 allevamenti con una crescita del 72,4% in tre anni.
Vero fiore all’occhiello di Aral le attività del laboratorio, suddivise in tre grandi aree, ovvero latte, agroalimentare e microbiologia. Ovviamente a farla da padrone è la sezione latte con le attività del controllo funzionale che nel 2023 hanno raggiunto quota 4,029 milioni di campioni analizzati (+38.959 sul 2022, in media 18mila al giorno), per un totale di 72 milioni di dati prodotti ogni anno. Ma si fanno anche controlli sulla qualità del latte con oltre 109mila campioni in costante crescita sia per i soci che per latterie esterne o caseifici.
Aral è anche tra i primi laboratori pronti per il controllo delle mastiti. Numeri che offrono lo spaccato di un’Associazione vitale, in forte crescita per la sua capacità di offrire risposte tempestive ed un’assistenza all’altezza delle sfide richieste.
Nelle conclusioni, il presidente Grugni ha ricordato che «per il futuro la partita per Aral si giocherà su tre pilastri fondamentali: benessere animale, sostenibilità ambientale ma anche e soprattutto sostenibilità economica. Siamo una grande squadra, con 320 dipendenti preparati e di grande valore, siamo il quarto laboratorio in Europa per analisi, ma possiamo crescere ancora sviluppando progetti e idee che sappiano sostenere e migliorare la competitività del settore zootecnico lombardo».