Numerosi allevatori hanno partecipato all’incontro organizzato dall’Araer (Associazione regionale allevatori dell’Emilia-Romagna) di recente a Reggio Emilia sulle opportunità e sulle soluzioni più innovative per rendere l’allevamento sempre più sostenibile.
L’incontro di Reggio Emilia, introdotto dal direttore dell’Araer, Claudio Bovo, rientra tra le numerose iniziative che l’Associazione ha programmato nel 2023 per accrescere le competenze professionali dei suoi associati in un momento in cui, come ha ricordato il presidente, Maurizio Garlappi, nel suo intervento, «il settore zootecnico è al centro di una serie di attacchi sistematici da parte di lobby molto ben organizzate e, soprattutto, dotate d’ingenti risorse finanziarie con l’obiettivo di minare un tessuto produttivo che, oltre a rappresentare una voce economica nazionale di notevole importanza, racchiude un patrimonio di grande valore in termini di tradizioni e competenze. Araer ha saputo intercettare per tempo questa pericolosa tendenza che solo la politica può contrastare fornendo al consumatore tutti i livelli di verità disponibili. A iniziare dall’effettiva sostenibilità dei nostri allevamenti. Già prima della pandemia abbiamo avviato un percorso di collaborazione con il Consorzio del Parmigiano Reggiano, cui va oltre il 90% della produzione di latte dell’Emilia-Romagna, per il miglioramento in stalla del benessere animale, la riduzione delle emissioni, l’adozione dell’asciutta selettiva delle bovine finalizzata a un più contenuto utilizzo del farmaco: tutti obiettivi che Bruxelles ci chiede di raggiungere e che stiamo perseguendo attraverso la condivisione dei dati con il Consorzio, che i nostri associati ci hanno autorizzato a utilizzare nel rispetto della normativa sulla privacy. Proprio da questo processo innovativo è possibile ottenere le informazioni sempre più corrette per scelte strategiche e mirate a migliorare le tecniche di allevamento».
L’incontro ha visto la partecipazione al tavolo dei relatori degli specialisti di Msd animal health, di Cima Impianti e dei rappresentanti di Banco Bpm, tutti partner di Araer che ha così voluto fare il punto sul contributo tangibile che l’innovazione tecnologica e il ramo finanziario possono fornire agli allevatori.
Tecnologie all’avanguardia per migliorare l’efficienza
«Il supporto tecnologico in stalla e la relativa elaborazione del dato raccolto – ha spiegato Andrea Bassini di Msd animal health – sarà sempre più strategico per migliorare la produzione, rassicurare il consumatore e fornire al legislatore le informazioni di cui ha bisogno. Il Sistema SenseHub elaborato dalla nostra azienda e collegato da un paio d’anni al gestionale Si@llEvA va in questa direzione, perché con una serie di diversi dispositivi tecnologici, tutti interconnessi tra loro, l’allevatore può decidere come e dove intervenire per migliorare l’efficienza della mandria».
Di solidità economica del comparto ha parlato Stefano Bolis, responsabile della direzione Emilia Adriatica di Banco Bpm secondo cui «dopo l’impennata di questi ultimi mesi i tassi dovrebbero iniziare a flettere nel secondo semestre di quest’anno. I dati a disposizione vanno in questa direzione. Va comunque rimarcata la solidità economica dell’Emilia-Romagna in tutti i segmenti produttivi, tra cui quello zootecnico spicca per un tasso di default pari a zero. Questo però non ci esime dal riconoscere come oggi, per affrontare un mondo in continua evoluzione e caratterizzato da grandi incertezze, le sfide si possono vincere solo facendo sistema».
Un importante contributo nella gestione dell’allevamento è rappresentato dal progetto Control cattle messo a punto da Cima impianti srl, un sistema di pesatura degli animali che con uno strumento mobile installato in un passaggio dedicato può pesare gli animali uno a uno mentre sono in movimento. «Un’operazione che in 20 minuti consente di pesare 60-70 manze – ha spiegato Giovanni Grenzi di Cima Impianti – attraverso l’identificazione elettronica dell’animale e l’invio automatico del dato ottenuto al gestionale dell’azienda».