Si è concluso con un bilancio ampiamente positivo il seminario Sata Caprini organizzato dall’Aral (Associazione regionale allevatori della Lombardia) nelle giornate del 9 e 10 febbraio a Padenghe sul Garda, in provincia di Brescia, nelle sale del West Garda Hotel. Un evento riproposto ad alcuni anni dall’ultima edizione, ad anticipare il tradizionale appuntamento Aral con il seminario Sata Bovini, previsto per la seconda metà di marzo sempre nella consueta e suggestiva location gardesana.
Nell’attesa, la stagione degli eventi dell’Associazione regionale allevatori della Lombardia è partita registrando un’affluenza decisamente superiore alle aspettative, sia in presenza che nei numerosi collegamenti da remoto, per questa due giorni di full immersion dedicata a un settore in forte evoluzione, soprattutto per quanto concerne la produzione di latte e pregiati formaggi.
«Il comparto caprino presenta indubbiamente numerose possibilità di crescita e di sviluppo nel contesto nazionale, coinvolgendo anche temi di grande importanza come la valorizzazione dei territori marginali, l’imprenditoria giovane e femminile, una produzione sempre meno distante dalle nuove indicazioni Ue in termini di sostenibilità etica e ambientale – afferma il direttore dell’Aral, Gianfranco Drigo –. Una filiera al tempo stesso complessa, che per altro sta scontando, come un po’ tutto il mondo agricolo, una congiuntura sfavorevole sul fronte dei costi di produzione».
Da qui lo spunto per il seminario Aral, che, anche grazie al suo taglio internazionale, è stato senza dubbio un’importante occasione di formazione, aggiornamento e confronto sia per allevatori che per tecnici di settore.
Riflettori su autosufficienza alimentare e benessere animale
La prima giornata del Seminario, incentrata sulla consulenza tecnica, ha affrontato tematiche di primo piano come l’autonomia alimentare attraverso la qualità dei foraggi, la riduzione dell’uso dei farmaci ed il benessere animale. Ospite d’onore della prima giornata il francese Bertrand Bluet, dell’Institut de l’Elevage Idele, uno dei maggiori esperti europei del comparto caprino, che ha aperto la conferenza tracciando una panoramica sui sistemi alimentari nell’allevamento caprino francese, affrontando in seguito altre importanti tematiche come la valorizzazione dell’erba in ogni sua forma e i relativi metodi di raccolta oltre che i parametri della razione per limitare gli sprechi.
Nel pomeriggio, in primo piano il “Benessere animale e asciutta selettiva nell’allevamento della capra da latte”, con Piermario Mangili dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche e Alessandra Gaffuri dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Lombardia ed Emilia-Romagna.
La seconda giornata, organizzata nella formula di tavola rotonda nazionale, è stata dedicata in modo particolare alla genetica innovativa con la presentazione dei risultati del progetto Europeo Smarter, ovvero Selezione dei piccoli ruminanti per l’efficienza alimentare e la resilienza ai mutamenti climatici (smarterproject.eu).
Spazio nel pomeriggio anche ai risultati, fino ad ora conseguiti, nell’ambito dei progetti di Assonapa (Associazione nazionale della pastorizia), Cheese e Sheep&Goats (Psrn) che hanno come obiettivo lo sviluppo di strumenti innovativi di selezione e conservazione delle razze ovicaprine italiana. In questo ambito è emerso che entro il 2023 saranno oltre 13 mila i soggetti ovi-caprini genotipizzati (per ulteriori informazioni: Sheep&Goat e assonapa.it/cheesr).
Protagoniste anche le attività e i risultati del servizio genetico-riproduttivo nazionale Contratto genetico caprino e le attività del progetto di Alleanza caprina italofrancese che ha l’obiettivo di creare le basi per un programma genetico condiviso. Tutte le slide e le relazioni dell’evento sono già disponibili sul sito dell’Aral.