Antibiotici: più negli uomini che non negli animali

Gli ultimi dati forniti dall’Efsa ribaltano alcune opinioni assai diffuse

In tema di “comunicazione distorta” Aia e Sistema allevatori sono intervenuti in passato per rispondere ad attacchi provenienti da parte di alcuni media , ispirati da una ridotta fetta di opinione pubblica indirizzata da campagne diffamatorie e scientificamente infondate sulla “nocività” dei sistemi di allevamento.
Aia, da sempre, sottolinea l’importanza di basare qualsiasi analisi su dati certi e rilevati da enti o organismi ufficiali, riconosciuti a livello internazionale, e per questo motivo si ritiene importante rimarcare i risultati della terza relazione congiunta interagenzia sull’analisi integrata del consumo di agenti antimicrobici e sulla presenza di resistenza antimicrobica nei batteri dell’uomo e degli animali da produzione alimentare nell’Ue (e nei Paesi dello Spazio Economico Europeo) forniti dall’Efsa (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare).
In sintesi, i dati ottenuti dalle reti di sorveglianza (periodo 2016-2018) evidenziano un calo significativo dell’uso di antibiotici nel settore dell’allevamento in tutta Europa – nel 2017, negli animali, 108,3 mg/kg, nell’uomo 130,0 mg/kg, a titolo di esempio – facendolo attestare ad un livello inferiore rispetto a quello sanitario in campo umano.
Tutto ciò evidenzia come in zootecnia il controllo anche dei residui farmacologici nelle produzioni sia più puntuale rispetto a quanto avviene nell’uomo, dove spesso il consumo di antibiotici sfugge per una svariata serie di fattori.
“Questi dati sono significativi – afferma Mauro Donda, direttore generale Aia – e certificano come la lotta all’antibioticoresistenza stia procedendo secondo le linee dettate dall’Unione europea. L’approccio ‘One Health’, verso una salute unica tra uomo ed animali da reddito ci vede allineati e il Sistema allevatoriale italiano, anche attraverso la grande mole di dati che confluisce nel Progetto Leo, sta dando il suo contributo per evidenziare in trasparenza il percorso virtuoso intrapreso dalla nostra zootecnia”.


Assemblea Aia di metà anno, il tempo della ripartenza

Il 25 giugno scorso ha segnato una data, molto più che simbolica, per una effettiva “ripartenza” anche delle attività Aia in presenza, con la celebrazione dell’Assemblea generale ordinaria delle organizzazioni associate. Larga partecipazione di quasi tutti gli invitati, presenti in sala (con alcuni collegati in videoconferenza), all’assise presieduta da Roberto Nocentini, presidente dell’Associazione, affiancato dal direttore generale Aia Mauro Donda e da Laura Bua, della direzione amministrativa e finanziaria, che ha esposto i bilanci consuntivo 2020 e preventivo 2021 (approvati all’unanimità), tra i punti principali all’ordine del giorno assieme alla relazione sulla gestione.
“È un momento importantissimo – ha esordito Nocentini – non solo perché riprendiamo a vederci di persona quasi tutti insieme dopo molto tempo, ma anche perché possiamo fare il punto su quale sia stato l’impatto di questa situazione emergenziale sulle nostre attività, sul nostro lavoro, che comunque non si è mai fermato, sullo stato delle nostre più importanti progettualità”.
Il presidente ha quindi ripercorso le principali problematiche che hanno investito l’Associazione e il sistema allevatoriale, e sottolineato che l’assemblea costituisce un importante momento di confronto, un’occasione per dare una nuova spinta finalizzata ad agire in modo coeso e unitario.
La relazione di Nocentini è stata rafforzata dalle considerazioni più strettamente tecniche ed operative del direttore generale Donda, che ha focalizzato i temi più importanti relativi, ad esempio, allo stato di avanzamento del Progetto Leo e le varianti approvate.
Costruttivo il dibattito tra i presenti, con contributi dei presidenti delle associate regionali Maurizio Garlappi (Emilia-Romagna), Mauro Berticelli (Lombardia), Pietro Laterza (Puglia), Davide Minicozzi (Campania e Molise), Roberto Chialva (Piemonte), Floriano De Franceschi (Veneto), Pietropaolo Martinelli (Abruzzo), oltreché di Gian Marco Casadei, presidente Aidez.

 

Antibiotici: più negli uomini che non negli animali - Ultima modifica: 2021-07-14T11:48:46+02:00 da Lucia Berti

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