Più formaggi e yogurt, ma anche carne avicola e suina: nel primo semestre del 2025 gli italiani sono tornati a riempire il carrello. La spesa per l’alimentazione domestica cresce complessivamente del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2024 e non si tratta soltanto di acquisti a prezzi più alti: aumentano anche i volumi , un segnale che la domanda reale sta ripartendo.
A dirlo è il nuovo rapporto Ismea – I consumi alimentari delle famiglie nel primo semestre del 2025. Le famiglie entrano più spesso nei punti vendita (+10% la frequenza d’acquisto), pur senza trovare più promozioni rispetto a un anno fa. E, sul piano geografico, il rimbalzo è particolarmente marcato al Sud (+6,9%), seguito da Centro, Nord-Ovest e Nord-Est. Nel mosaico dei canali, il supermercato mantiene la leadership e cresce del 6,1%, mentre discount e ipermercati avanzano con un ritmo più moderato.
Il prodotto lattiero-caseario, il pollo, il suino e le uova emergono come i veri pilastri della nuova normalità dei consumi, mentre latte fresco, bovino e alcuni prodotti confezionati sembrano perdere terreno.
Se il ritmo del primo semestre dovesse continuare, il 2025 potrebbe trasformarsi nell’anno della vera ripartenza dei consumi alimentari, dopo un triennio scandito da inflazione, prudenza e riduzioni di quantità.
Il lattiero-caseario con formaggi e yogurt guida la ripartenza
Secondo il report di Ismea sui consumi dellle famiglie il lattiero-caseario è uno dei comparti che meglio raccontano questa nuova vivacità del carrello. La spesa cresce del 6,3%, sostenuta da un interesse rinnovato per formaggi e yogurt.
I formaggi duri rimangono un ancoraggio forte nelle abitudini alimentari: la spesa aumenta dell’8,8%, pur con volumi stabili. È il segno di una domanda che non si lascia frenare dai prezzi e che continua a premiare prodotti percepiti come di qualità.
Molto positivi anche i formaggi freschi, che crescono in valore dell'8,7% e in quantità del 5,3%. Subito dietro, lo yogurt mette a segno una delle performance più brillanti del semestre, con un incremento del 9,7% della spesa e del 5,7% dei volumi.
Continua, invece, il declino del latte fresco, uno dei pochi prodotti in perdita costante negli ultimi anni: i volumi calano del 3,9%, mentre la spesa si riduce leggermente.
Carni e uova: vola l’avicolo, bene il suino, rallenta il bovino
Se il lattiero-caseario corre, il comparto delle proteine animali non è da meno. Le famiglie italiane acquistano più carne rispetto al 2024, ma con scelte molto diverse a seconda della tipologia.
La protagonista del primo semestre 2025 è ancora una volta la carne avicola, che continua a guadagnare spazio nella dieta quotidiana: +6,1% i volumi e +11,5% la spesa. Prezzo, versatilità e percezione di leggerezza fanno del pollo la proteina più in crescita.
Buono anche l’andamento della carne suina (+3,1% i volumi, +5,5% la spesa), mentre la carne bovina è l’unica in calo quantitativo: –1% i volumi, frenati da aumenti di prezzo molto significativi (+8,7%).
Le uova confermano il trend positivo degli ultimi anni e rafforzano il loro ruolo di alimento “rifugio”: i volumi crescono del 7,5%, nonostante i prezzi più alti.
Il resto del carrello: più freschi, meno snack
Guardando oltre i comparti proteici, il rapporto Ismea registra un ritorno di interesse per i prodotti freschi: ortaggi: +4,9% i volumi, pesce fresco: +3,7%, pane: +4,9% Sono segnali di un carrello più orientato verso prodotti naturali e quotidiani.
All’opposto, perdono peso alcune categorie tipicamente associate agli snack e alle merende: succhi di frutta (–3%), merendine (–2,5%), creme spalmabili (–0,7%) e cioccolata (–2,9%).
Anche il vino arretra nei volumi (–2,5%), mentre cresce leggermente la spesa, probabilmente per effetto di un mix orientato su etichette di fascia superiore. In controtendenza il miele, che aumenta del 7% in volume e si conferma un prodotto sempre più ricercato.






