Maxi accordo nel lattiero-caseario: Lactalis compra parte di Fonterra

Fonterra
Nuova Zelanda, uno degli stabilimenti Fonterra
Lactalis cresce ancora: i marchi Fonterra passano al colosso francese che rafforza la leadership mondiale con un’operazione da 2 miliardi di euro

Lactalis, la più grande azienda lattiero casearia del mondo con un fatturato di 27,9 miliardi di euro (dato 2023), ha concluso un accordo con Fonterra per l’acquisizione delle attività di consumo e associate della cooperativa neozelandese, a sua volta un colosso da 14 miliardi di euro di fatturato. È la più grande cooperativa lattiero casearia neozelandese ed è specializzata nella produzione e distribuzione di latte e suoi derivati.
L’intesa vale – secondo un comunicato diffuso dalle società - 3,845 miliardi di dollari neozelandesi, pari a poco meno di 2 miliardi di euro. Tale importo potrebbe aumentare di 375 milioni di dollari neozelandesi e arrivare fino a 4,2 miliardi di dollari neozelandesi (2,1 miliardi di euro), grazie all’inclusione delle licenze di produzione del formaggio Bega detenute dalle attività australiane di Fonterra.

La vendita comprende l’attività globale Consumer di Fonterra (esclusa la Grande Cina) e i marchi Consumer; le attività integrate Foodservice e Ingredients in Oceania e Sri Lanka; e l’attività Foodservice in Medio Oriente e Africa.
Come parte dell’accordo di vendita, Fonterra continuerà a fornire latte e altri prodotti alle attività cedute. Ciò significa che il latte degli agricoltori neozelandesi sarà ancora disponibile in marchi caseari iconici come Anchor e Mainland.

Il presidente di Fonterra, Peter McBride, afferma che negli ultimi 15 mesi il Consiglio di amministrazione ha valutato attentamente i termini e il valore sia di una cessione commerciale che di un’offerta pubblica iniziale (Ipo) come opzioni di disinvestimento. “A seguito di un processo di vendita altamente competitivo con numerosi offerenti interessati, il cda di Fonterra è fiducioso che la vendita a Lactalis rappresenti l’opzione con il valore più elevato per la Coop, anche nel lungo termine”, ha dichiarato il numero uno di Fonterra.
“Oltre a una solida valutazione delle attività in disinvestimento, la vendita consente a Fonterra di disinvestire completamente dalle attività e di ottenere un più rapido ritorno del capitale ai proprietari della Coop, rispetto a un’Ipo”, ha specificato.
L’offerta di Lactalis è subordinata all’approvazione dell’assemblea dei soci di Fonterra, che sono gli allevatori che dovranno impegnarsi a consegnare il latte alla nuova proprietà.

Il ceo di Fonterra, Miles Hurrell, è convinto che l’accordo di vendita rappresenti un ottimo risultato per la Coop. “In qualità di più grande azienda lattiero casearia al mondo, Lactalis ha le dimensioni necessarie per portare questi marchi e attività a un livello superiore – ha specificato Hurrell -. Gli agricoltori Fonterra continueranno a beneficiare del loro successo, con Lactalis che diventerà uno dei nostri clienti più importanti nel settore degli ingredienti. Allo stesso tempo, la cessione di queste attività consentirà a Fonterra di creare ulteriore valore per gli agricoltori azionisti e per la Nuova Zelanda, concentrandosi sulle nostre attività leader a livello mondiale nel settore degli ingredienti e della ristorazione, attraverso le quali vendiamo prodotti innovativi in ​​oltre 100 paesi in tutto il mondo, dalla nostra sede in Nuova Zelanda”.

Soddisfatto anche Emmanuel Besnier, ceo di Lactalis. “Con questa acquisizione, rafforziamo significativamente la nostra strategia in Oceania, Sud Est asiatico e Medio Oriente. Combinando le attività commerciali di Fonterra dedicate al mercato consumer e i marchi leader di mercato con la nostra presenza attuale in Australia e Asia, Lactalis potrà ulteriormente rafforzare la propria posizione nei mercati chiave – ha sostenuto Besnier -. Sono lieto di diventare un partner chiave di Fonterra a lungo termine e non vedo l’ora di dare il benvenuto a nuovi team nella famiglia Lactalis”.

I commenti

Giovanni Guarneri, presidente del Gruppo di lavoro Latte del Copa-Cogeca, commenta: “L’operazione tra Lactalis e Fonterra segna un passo significativo verso la concentrazione del settore con conseguenze dirette sull’equilibrio lattiero caseario europeo e, indirettamente, anche potenzialmente sul settore nazionale. Nel settore altri gruppi come Arla e DMK hanno operazioni di crescita per fusione in corso, modificando così le dimensioni in gioco”. La dimensione, prosegue, “ha un ruolo chiave per permettere investimenti in chiave di ricerca e sviluppo e per sviluppare politiche commerciali a livello internazionale”.

Il presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano, Renato Zaghini, fa un giro largo, partendo dalla presenza di Lactalis nel cda del Grana Padano, “fattore positivo, in quanto dimostra come Lactalis sia attenta anche alle Dop e quindi alla qualità e alla filiera, contribuendo alla valorizzazione del latte attraverso un sistema produttivo certificato”. Una maggiore remunerazione del latte, secondo Zaghini, è alla base anche dell’operazione condotta con Fonterra, partner cooperativo con un fatturato record di 14 miliardi di euro. Una mossa che, appunto, modifica gli equilibri nel campo lattiero caseario e che impone una riflessione anche alle nostre latitudini.
“Non sempre è conveniente unire i siti produttivi – dichiara Zaghini – ma dal punto di vista commerciale forse come operatori dovremmo valutare l’ipotesi di smettere di offrire lo stesso prodotto allo stesso compratore e attivare politiche di collaborazione, dando maggiore potere ad Afidop per costruire progetti condivisi, magari col supporto di Ice e anche con l’affiancamento del consorzio del Grana Padano o dei diversi consorzi che rappresentano le Dop”.
Il futuro, par di capire, potrebbe essere una sorta di “piattaforma commerciale per affrontare i mercati in maniera aggregata; non solo i Paesi consolidati, ma anche nuovi mercati”.

Paolo Carra, presidente del Consorzio Latterie Virgilio, cooperativa di secondo grado che conta una base sociale di 800 allevatori e 35 caseifici, porta il ragionamento sulle strategie necessarie che dovrebbero essere adottate per contrastare la posizione indubbiamente di forza delle grandi multinazionali. “Di fronte al rafforzamento di Lactalis è chiaro che il sistema produttivo deve trovare dei contrappesi, perché c’è il rischio che possano essere influenzati i mercati internazionali – commenta Carra -. Ritengo sia necessario anche da noi riflettere per aggregarsi o almeno individuare formule di aggregazione nella distribuzione”.
Per Carra “l’agricoltura sta cambiando volto e, probabilmente, continuerà a plasmarsi anche nei prossimi anni”. E questo significa per la filiera lattiero casearia italiana “organizzarsi per affrontare i nuovi competitor”.

Le parole di Fabio Perini

“L’operazione Lactalis-Fonterra evidenzia che il mercato del latte è frizzante. Tuttavia, una concentrazione che coinvolge il primo e il sesto gruppo internazionale per fatturato può anche spaventare, perché siamo di fronte a un livello di concentrazione rilevante. Sarà interessante capire le marginalità che le due imprese riusciranno a realizzare, ma di certo fa riflettere che una cooperativa come Fonterra, formata da allevatori, ceda parte della filiera, abbandonando la fase di commercializzazione, che è solitamente il segmento che garantisce maggiore remunerazione. Forse, però, volumi così elevati sottostanno a regole differenti”.
Così afferma Fabio Perini, presidente di Confcooperative FedagriPesca Lombardia, analizzando la notizia della fusione dell’attività “consumer” di Fonterra da parte di Lactalis. “Questa operazione dimostra un’attenzione verso nuovi mercati – dice -. Se fino a ieri l’export guardava verso Occidente, oggi il grande continente è l’Oriente, con le opportunità di sviluppo che sembra offrire in misura maggiore”.
Operazioni simili potrebbero trovare spazio anche in Italia? “Noi siamo cresciuti migliorando la sostenibilità, senza per questo sacrificare la produttività e siamo stati in grado di farlo molto meglio rispetto a francesi e tedeschi – conclude Perini -. Questo significa che i nostri prodotti lattiero caseari hanno ottime chanche su mercati molto esigenti come quelli asiatici, a partire dal Giappone dove gli standard di qualità sono molto elevati. Come rispondere a questo nuovo maxi polo del settore è difficile dirlo, se attraverso una maggiore efficienza e reti operative in grado di mettere insieme piccole e medie imprese o se in altro modo. Una riflessione, però, va assolutamente condotta”.

 

Maxi accordo nel lattiero-caseario: Lactalis compra parte di Fonterra - Ultima modifica: 2025-08-28T11:33:32+02:00 da Laura Della Giovampaola

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