Lombardia, semplificate le procedure per i nuovi impianti di biogas

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Lo prevede il testo approvato dal Consiglio regionale che ha modificato la legge di revisione normativa ordinamentale 2024. Per l'assessore all’Ambiente della Regione Lombardia, Giorgio Maione, necessaria un'azione di sburocratizzazione

Al via la semplificazione delle prrocedure per i nuovi impianti di biogas in Lombardia, , regione leader nel biogas agricolo con oltre 500 impianti attivi. Saranno esclusi dalla verifica di assoggettabilità alla Via (Valutazione d'impatto ambientale) i nuovi impianti capaci di trattare fino a 500 tonnellate al giorno e per almeno il 70%alimentati da reflui animali.

Lo prevede il testo approvato dal Consiglio regionale che ha modificato la legge di revisione normativa ordinamentale 2024. «Siamo la prima regione agricola d’Italia e l’agricoltura in Lombardia è parte attiva della transizione ecologica ed energetica. Per arrivare agli obiettivi di indipendenza energetica e sostenibilità ambientale che ci siamo prefissati -  ha dichiarato l’assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia, Giorgio Maione - è necessaria anche una grande azione di sburocratizzazione».

L'assessore all'Ambiente di Regione Lombardia, Giorgio Maione

«Tagliamo i tempi di approvazione e semplifichiamo la vita a chi vuole davvero fare economia circolare, trasformando - ha aggiunto Maione - i sottoprodotti di scarto delle stalle lombarde in energia pulita. Recenti studi del Politecnico di Milano dicono che l’Italia sia lontana dagli obiettivi di energia prodotta da biogas e biometano. Visto che la Lombardia è la prima regione italiana per numero di impianti ci sentiamo di dover accelerare verso la sicurezza energetica e la valorizzazione delle risorse locali. Ora stiamo studiando una misura che faciliti anche il revamping degli impianti da biogas a biometano a prescindere dalla dimensione giornaliera. Nei mesi scorsi abbiamo eliminato l'aia. Ora puntiamo a togliere anche la via».

Netta demarcazione tra biogas agricolo e non agricolo

«Con questa legge - ha continuato Maione - segniamo anche una linea netta di demarcazione tra biogas agricolo e non agricolo, visto che la non assoggettabilità alla Via sarà applicata solo agli impianti che trattano almeno il 70% di reflui zootecnici. Un altro segnale di come la Regione Lombardia creda nell’agricoltura come sinonimo di ambiente, creda nella bioeconomia e creda nel contributo che il settore primario può fornire al processo di decarbonizzazione e alla sicurezza energetica attraverso la produzione di energia rinnovabile».

Favorevole Coldiretti Lombardia

Secondo Coldiretti Lombardia le nuove norme relative all’iter autorizzativo degli impianti a biogas vanno nella giusta direzione di sburocratizzare e favorire le pratiche di economia circolare nelle campagne, in particolare quelle riguardanti la produzione di energia rinnovabile a partire dai sottoprodotti di scarto delle stalle lombarde.

«Grazie agli impianti di biogas – conclude Coldiretti Lombardia –, l’impresa zootecnica completa il suo ciclo produttivo valorizzando i residui aziendali e dando piena attuazione ai principi della bioeconomia, contribuendo al processo di decarbonizzazione e alla sicurezza energetica attraverso la produzione di energia rinnovabile».

«Rischio di trovarsi in una sitazione caotica»

Negativo il commento della consigliera regionale del Pd Roberta Vallacchi: «Verrà in questo modo a mancare una procedura di controllo fondamentale per la tutela della popolazione e del territorio alla quale potevano partecipare gli enti locali; e ci troveremo, anche per il numero di richieste che stanno venendo avanti, in una situazione caotica e ingovernabile paragonabile a quella dei famigerati insediamenti logistici che invece si sta cercando adesso di regolamentare».

«L’articolo 25 della legge votata ieri, infatti – spiega Vallacchi – va a modificare la legge regionale 5 del 2010 che norma appunto la valutazione di impatto ambientale e innalza a 500 tonnellate al giorno il limite sopra il quale è necessario questo tipo di procedura. 500 tonnellate al giorno vanno ben oltre il bisogno di un singolo allevamento, questo significa che per fare funzionare un impianto si muoveranno, ogni giorno, numerosi trattori o camion per la consegna dei rifiuti».

Lombardia, semplificate le procedure per i nuovi impianti di biogas - Ultima modifica: 2024-11-29T17:22:14+01:00 da Francesca Baccino

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