I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella terza settimana di giugno, si sono mostrati in aumento per il latte spot, le materie grasse e il Pecorino Romano. Di contro, non ci sono state particolari variazioni nei listini all'ingrosso del Grana Padano, del Parmigiano Reggiano e dei bovini da macello.
Latte
Nella terza settimana di giugno continua la progressione del latte spot di origine nazionale, con le quotazioni che aggiornano di settimana in settimana i massimi storici. A Milano i listini accelerano di quasi il +4% rispetto alla scorsa settimana, attestandosi sui 590–600 €/t, con il prezzo massimo che raggiunge la soglia dei 600 €/t mai toccata in precedenza. Rispetto ai valori di tre settimane fa, che già rappresentavano livelli record, le quotazioni hanno aggiunto ulteriori 50 €/t (+9%). Andamento simile a Verona dove le quotazioni, in crescita del +3,4% rispetto a sette giorni fa, superano la quota dei 600 €/t per attestarsi su un valore medio di 605 €/t.
In termini tendenziali la crescita media dei listini del latte spot rispetto allo stesso periodo dello scorso anno supera questa settimana il +61%. Ad alimentare le tensioni attuali il sopraggiungere di intense ondate di caldo che incidono sullo stato dei capi allevati, colpendo la raccolta, attesa in ulteriore calo nelle prossime settimane. Il fattore climatico si aggiunge, quindi, al quadro di deficit strutturale della raccolta di latte che persiste a livello continentale dal quarto trimestre del 2021.
In decisa crescita a Milano i listini del latte spot di provenienza estera, sia il prodotto francese (+2,8% su base settimanale) che tedesco (+2,7%).
Accelera a Milano anche il latte di origine biologica che si attesta questa settimana sui 615–625 €/t (+2,9%). Sulla piazza di Milano si assottiglia a 25 €/t il divario tra le quotazioni del latte spot nazionale e quelle del latte di origine biologica rispetto ai 170 €/t di fine 2020, periodo nel quale si erano avviate le rilevazioni del prodotto bio.
Materie grasse
Terza settimana di giugno all’insegna dei rialzi per i listini nazionali delle materie grasse, seppur a ritmo inferiore rispetto alle scorse due settimane. Sul contesto di mercato continuano a pesare le forti incertezze sulle prospettive produttive dell’intera filiera, specie nei mesi estivi in cui, a monte, le ondate di caldo incidono negativamente sulla raccolta di latte e, a valle, gli aumenti generalizzati dei costi energetici gravano sui processi intermedi di trasformazione e burrificazione. Il burro pastorizzato a Milano cresce del +0,6% su base settimanale con le quotazioni che raggiungono i 5,38 €/kg, nuovo massimo storico per la piazza. Aumenti inferiori al +1% anche a Cremona mentre il listino di Mantova si mantiene stabile questa settimana sui 5,20 €/kg.
Deboli incrementi per i prezzi del burro sui principali mercati europei, a conferma del rallentamento dei rialzi osservati nelle precedenti settimane. Il burro di centrifuga di Kempten, in Germania, avanza questa settimana del +0,3%, in scia al +0,4% registrato sette giorni fa, attestandosi sui 7,25 €/kg, a cinque centesimi dal massimo storico rilevato a inizio aprile. In aumento le quotazioni in Francia (+1,7%) e Olanda (+0,3%).
Segno “più” anche per gli altri prodotti del comparto delle materie grasse. Lo zangolato questa settimana avanza a Milano del +0,6%, stabilendo il nuovo massimo storico a quota 5,18 €/kg. In aumento anche la crema di latte nazionale (+1,1%) che aggiorna a Milano il massimo storico a quota 3,54 €/kg.
Grana Padano
Prosegue ininterrotta per la quinta settimana consecutiva la stabilità dei listini all’ingrosso del Grana Padano su tutte le piazze osservate. Il prezzo medio per le forme stagionate nove mesi si conferma a 8,52 €/kg mentre quello delle forme stagionate venti mesi permane a 10,07 €/kg.
Note positive arrivano dalle esportazioni: i dati Istat riportano un aumento delle esportazioni di Grana Padano e Parmigiano Reggiano del 16% in termini di volume nei mesi da gennaio a marzo 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021.
Parmigiano Reggiano
Completa stabilità per i listini del Parmigiano Reggiano. Il prezzo medio per le forme stagionate 12 mesi resta a 10,67 €/kg mentre le forme stagionate 24 mesi si confermano sui 12,63 €/kg. I prezzi rimangono leggermente più alti rispetto allo scorso anno, con una crescita media che si attesta al +3,6%.
Stabili anche i principali formaggi monitorati dalla Commissione europea: l’Edam cresce dell’1,6% (5,03 €/kg), il Cheddar dello 0,3% ( 4,27 €/kg), il Gouda si conferma a 4,97 €/kg mentre l’Edam scende dello 0,3% arrivando a 5,72 €/kg.
Pecorino Romano
I listini del Pecorino Romano stagionato cinque mesi continuano a salire a fronte della stabilità osservata per i formaggi duri di latte vaccino. Sulla piazza di Milano i prezzi si attestano in una forbice compresa tra 11,30 €/kg e 11,60 €/kg, con un aumento dell’1,3% per la quarta settimana consecutiva. I prezzi attuali segnano una crescita del +31,5% rispetto a giugno 2021, anche a causa di una minore quantità prodotta e del traino delle esportazioni.
Bovini vivi
Si protrae la fase di equilibrio nel mercato dei bovini da macello, con i listini dei vitelloni da macello che restano stabili per l’ottava settimana consecutiva su tutte le principali piazze, mantenendosi di fatto sui livelli di metà aprile. Tra i principali capi, i vitelloni Charolaise si mantengono a Mantova sopra i 3,29 €/kg (peso vivo) mentre le razze da incroci nazionali a Modena si confermano sui 2,75 €/kg (peso vivo). Persiste, dunque, la situazione di staticità dei listini, pur su livelli che rimangono elevati.
Settimana senza variazioni anche per i vitelli a carne bianca che si mantengono stabili rispetto ai livelli di sette giorni fa sia a Mantova che Modena. In termini tendenziali, la variazione media annua dei listini dei vitelli a carne bianca si stabilizza intorno al +25%, contro il +30% di un mese fa.
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