Andare verso un modello di stalla completamente sostenibile. È questo l’ambizioso obiettivo che si propone Arav, l’Associazione regionale allevatori del Veneto.
Arav ha approfondito la questione poche settimane fa organizzando un impegnato webinar, intitolato “Stalla 4.0: l’evoluzione di una coinvolgente intuizione. Facciamo il punto sullo sviluppo di un progetto il cui obiettivo è la stabile sostenibilità della stalla da latte”. Ne parliamo su IZ 6.2021 e ne presentiamo qui le relazioni:
A) La locandina del webinar
B) Flaviana Gottardo et al. - La cura del giovane bestiame
C) Samuele Trestini - Il valore economico di una buona gestione della rimonta
D) Martino Cassandro - La stalla di precisione prima e dopo la pandemia
L’incontro è stato moderato dal direttore dell’Arav, Walter Luchetta, che ha ricordato che dietro la messa a fuoco di questi contenuti c’è la collaborazione di 500 allevatori, Lattebusche, Latteria Soligo, Latterie Vicentine, Coldiretti Veneto e Impresa Verde Vicenza. Ma vi hanno dato un contributo importante anche il Caseificio Pennar di Asiago, il Caseificio Ponte di Barbarano, Latte Indenne di Verona, Centro Latte Verona e Cà Verde Bio di Verona.
Il webinar ha visto alternarsi, dopo il saluto di Mauro Donda, direttore generale Aia, e di Floriano De Franceschi, presidente Arav, tre esponenti dell’Università di Padova:
- la professoressa Flaviana Gottardo, del Dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Padova, intervenuta sul tema: “La cura del giovane bestiame: ecco dove intervenire con il benessere animale!”;
- il professor Samuele Trestini, del Dipartimento Territorio e sistemi agroforestali dell’Università di Padova, con la relazione “Il valore economico di una buona gestione della rimonta”;
- e il professor Martino Cassandro, del Dipartimento Agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente dell’Università di Padova, intervenuto sul tema: “La stalla di precisione durante e dopo la pandemia”.