Quali sono le opportunità fornite dal Pnrr per la transizione agroecologica dell’agricoltura italiana? E quali le prospettive di sviluppo dei gas rinnovabili in Italia e in Europa? A queste e molte altre domande gli esperti del settore hanno provato a dare una risposta in occasione della sesta edizione di “Biogas Italy - Green possible. Nuove energie per nuovi mercati”, organizzata a Roma dal Cib, Consorzio Italiano Biogas.
Il percorso verso la neutralità carbonica - alla luce del mutato scenario europeo – prevede nuovi obiettivi che impongono di mettere l’agricoltura al centro per assicurare la sicurezza alimentare, la tutela del suolo a favore dell’espansione dell’assorbimento di carbonio e per produrre energia rinnovabile e sostenibile. Ecco quindi che l’impegno della filiera va nella direzione dell’ottimizzazione dei processi produttivi, della ricarbonizzazione dei suoli, del ricorso a pratiche agricole innovative e del minor ricorso ai concimi chimici.
Il mondo agricolo e imprenditoriale è già pronto ad accogliere la sfida, lo dimostra l’esperienza raccontata attraverso i tavoli di dialogo che si sono tenuti durante l’evento. «La filiera agroalimentare made in Italy – ha spiegato Piero Gattoni, presidente del Cib - sarà in grado di continuare a produrre cibi di alta qualità, riducendo le proprie emissioni». Come? Innanzitutto con l’impegno dell’intera filiera e il lavoro di squadra nel diffondere pratiche agricole innovative.
A riprova della sensibilità e attenzione del nostro Paese verso il percorso di transizione hanno portato la loro testimonianza anche le principali filiere agroalimentari italiane. Tutte hanno sottolineato come la disponibilità di materie prime a bassa impronta carbonica sia il primo step di un ciclo produttivo attento a minimizzare l’uso delle risorse.
L’impegno del governo
Ma se da un lato gli imprenditori sono pronti ad assumersi l’impegno, dall’altro, cosa sta facendo il governo in termini di supporto economico? Gli incentivi – ha affermato il ministro Stefano Patuanelli - sono indispensabili per poter procedere in questo senso e raggiungere l’ambizioso obiettivo della neutralità climatica imposto dal New Green Deal.
Il Pnrr rappresenta sicuramente un buon punto di partenza, uno strumento indispensabile per ottenere la riduzione delle emissioni, lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell’economia circolare, il contrasto al consumo del suolo e al dissesto idrogeologico.
Il ministro ha sottolineato come all’interno del Pnrr ci siano alcuni interventi di interesse come lo sviluppo del biogas e del biometano.
«Le misure del Pnrr – sottolinea Luca Ventorino, segreteria tecnica del dipartimento Energia e clima del ministero della Transizione ecologica - sono un segnale forte e concreto delle intenzioni delle Istituzioni per favorire lo sviluppo delle rinnovabili, compreso il biometano per il quale l’obiettivo è di arrivare al 2026 a 3,5 miliardi di Smc annuo prodotti, valorizzando attraverso le riconversioni il patrimonio impiantistico esistente».
«Il nuovo scenario evolutivo prospettato dall’agenda politica europea e le misure messe in campo dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – ha aggiunto Gattoni - delineano nuove traiettorie che permetteranno di utilizzare appieno tutto il potenziale produttivo agricolo nazionale. Auspichiamo quindi che il percorso attuativo del Pnrr sia rapido e quanto più condiviso con le imprese per dare concretezza agli obiettivi previsti».
Sì allo sviluppo tecnologico
Tra i relatori di Biogas Italy anche il Capo gabinetto del Commissario europeo per l’agricoltura Maciej Golubiewski, che ha ribadito: «Se si vuole produrre di più in modo efficiente serve incrementare lo sviluppo tecnologico per favorire la qualità dei prodotti di base ed è necessario rafforzare le sinergie tra i produttori locali e i retailer per abbattere i costi di filiera in favore della sostenibilità.
Se la Pac giocherà un ruolo importante per supportare il settore agricolo – ha aggiunto - nel processo di transizione, il biogas e il biometano aiuteranno a promuovere modelli efficienti di carbon farming».
Harmen Dekker, direttore di Eba - European biogas association, è intervenuto sottolineando il ruolo importante dell’Italia in Europa per la produzione di biogas: «L’agroecologia sarà importante per la produzione di energia e per il recupero della CO2. La nostra previsione è che si arrivi a livello europeo a 124 miliardi di metri cubi di produzione, quindi sarà necessario lavorare sulle infrastrutture e che questa risorsa sia sfruttata sia a livello industriale che civile».