A più di 140 anni dalla fondazione, Latteria Soligo ha chiuso il 2023 con risultati di crescita e ha gettato le baso per lo sviluppo del futuro. È questo quanto emerso durante l’Assemblea dei Soci di Latteria Soligo per l’approvazione del bilancio 2023, che si è svolta oggi presso l’Auditorium Santo Stefano di Farra di Soligo (Tv).
Oltre alla rappresentanza dei soci, 130 aziende agricole sparse tra Veneto e Friuli, sono giunti in platea a portare il proprio saluto ai produttori il Sindaco di Farra di Soligo Mattia Perencin, il Senatore Luca De Carlo, Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, l’Assessore Regionale all’Agricoltura Federico Caner, i Consiglieri Regionali Alberto Villanova, Sonia Brescacin, Nazzareno Gerolimetto e il Consigliere Provinciale Claudio Sartor, oltre ai rappresentanti di A.Pro.La.V, Avepa, Arav, Ava Veneto, Cia, Coldiretti, Confagricoltura.
Presenze che lanciano un segnale forte in un momento particolarmente sentito dal settore lattiero-caseario, alle prese con i costi spropositati di energia e materie prime.
Il giusto prezzo del latte per gli allevatori della coop Soligo
Ma, nonostante tutto, l’obiettivo della latteria sociale resta lo stesso dal 1883: pagare il giusto prezzo agli allevatori e offrire al consumatore prodotti che identifichino il marchio Soligo con genuinità e qualità.
«Il 2023 sarà ricordato da noi allevatori sicuramente per i risultati raggiunti ma anche per la complessità del percorso affrontato – ha sottolineato Lorenzo Brugnera, presidente di Latteria Soligo – ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo affrontato situazioni difficili ed impegnative, anche chiedendoci se non fosse meglio chiudere l’attività. Oggi viviamo alla giornata, affrontando a testa problemi ed insicurezze man mano che si presentano. Alla politica chiediamo di non soffocarci con la burocrazia, che ci costringe a stare in ufficio e non nelle stalle e nei campi, dove invece dovremo svolgere la nostra attività».
A confermare il grande lavoro svolto da Latteria Soligo nel 2023 sono i numeri: un bilancio che si è chiuso con un attivo di 32.470 euro e un valore della produzione di 98.845.119 euro (+635.932 rispetto al 2022). Oltre hl 746.316 il latte conferito dai soci nel 2023 (+3,13% sul 2022), con una remunerazione media di 0,6522 euro/l (Iva compresa).
Risultato record con lavoro di squadra
«Un risultato storico, quello del prezzo medio del latte che, ad inizio 2023, non era nemmeno ipotizzabile – ha proseguito Brugnera – un obiettivo che abbiamo raggiunto grazie ad un grandissimo lavoro di squadra, riuscendo ad aumentare i volumi di vendita presso la Gdo, cosa che ci ha permesso di affrontare l’aumento dei costi di produzione. Oggi stanno arrivando dall’estero grandi quantità di latte, per questo vorrei dire ai consumatori di essere certi di acquistare solo latte italiano che è più buono, più salutare e più sicuro. Così facendo, sosterranno anche il nostro lavoro e il nostro territorio. Latteria Soligo lavora latte italiano al 100% e con i suoi prodotti di eccellenza contribuisce al sostegno della base sociale e al benessere del consumatore. Il tutto lo dobbiamo ad un grande lavoro di squadra: grazie, quindi, a tutti i dipendenti di Latteria Soligo, al direttore commerciale Christian Roldo, a Rosanna Dal Pont per il settore amministrativo, a Marco Tappari per la sezione marketing. Infine, colgo l’occasione per dare ufficialmente il benvenuto al nuovo direttore generale, Gianluigi Martusciello».
La difesa del made in Italy
Anche Federico Caner, assessore all’Agricoltura di Regione del Veneto, ha voluto sottolineare la vicinanza al comparto agricolo e alle imprese del territorio: «Anzitutto voglio fare i complimenti a Latteria Soligo perché 140 anni sono un'attività lunga e consolidata. Se il sistema del latte in questo territorio ha retto è grazie anche al mondo cooperativistico e a questa cooperativa sociale. Quindi complimenti per i risultati raggiunti nel 2023, un anno molto positivo anche in termini di valore pagato per litro di latte e questo è un gran respiro di sollievo per i tanti allevatori sul territorio; per l'agricoltura gli ultimi 2-3 anni non sono stati per niente facili, a causa dell'aumento dei costi generalizzati dovuto anche alle guerre a livello internazionale. Su questo bisogna fare delle riflessioni anche nei confronti dell'Unione Europea che deve porre le condizioni per poter agevolare i nostri agricoltori, altrimenti il rischio è che si chiudano stalle, che non si faccia più attività nel nostro territorio e che si continui – purtroppo – a importare dall'estero, e non solo dall'Europa, tanti prodotti agricoli. Questo noi non possiamo permettercelo, dobbiamo difendere il Made in Italy, le nostre produzioni locali, le nostre denominazioni. Come Regione del Veneto continueremo a lavorare su questo e faremo di tutto per poter aiutare il più possibile queste cooperative e i nostri agricoltori e allevatori».
I primati dei prodotti di qualità del Veneto
«Latteria Soligo è un esempio di cooperazione, un esempio che può essere un modello per la produzione italiana – ha concluso Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura del Senato – lo dimostra il fatto che oggi qui sono presenti l'assessore Regionale all’Agricoltura e il residente della Commissione di Agricoltura del Senato. Questo è un sistema esportabile, perché ha saputo legare e tenere unito il territorio, la produzione e il turismo; un sistema che oggi ai propri soci garantisce una remunerazione che da altre parti non esiste. È, quindi, la prova approvata che questo sistema funziona e che noi dobbiamo seguire questa linea. Tante volte la politica vuole guidare le scelte ma tante volte deve imparare anche a prendere esempio da chi le scelte le ha fatte sul territorio. Noi abbiamo una straordinaria capacità che deriva dall’orografia di questa nazione e di questa regione: abbiamo il record mondiale di denominazioni Doc e Igp, e il Veneto ha il record nazionale di Doc e Igp. Una scelta, quella delle denominazioni, che i produttori hanno intrapreso perché i nostri produttori hanno capito che la qualità può rendere di più, che con i nostri prodotti non possiamo fare concorrenza alla Cina, che dobbiamo continuare a puntare sull’eccellenza sapendo che dobbiamo cambiare la visione che oggi ha l’Europa. Credo che la prossima scadenza del 9 giugno sia fondamentale per tutti gli europei perché la visione italiana è quella che meglio consente di entrare in un’economia “di guerra” e di affrontare i veri problemi: poca demagogia, tanto pragmatismo e tanta voglia di lavorare».