Prezzi Bmti, ancora in calo il latte spot, non si fermano Grana Padano e Parmigiano Reggiano

Nuovo calo per i listini del latte spot di origine nazionale nella settimana che va dal 16  al 21 dicembre 2024 secondo  le rilevazioni dalle Camere di Commercio e Borse Merci ed elaborati dalla Bmti (Borsa merci telematica italiana).

Sulla piazza di Milano i prezzi cedono 17,5 €/t su base settimanale, attestandosi su 632,5 €/t. La flessione è dipesa dall’eccedenza di prodotto dovuta alla fine delle preparazioni natalizie. La crescita annua si mantiene al +18%.

Flessione lievemente più marcata per il latte spot quotato a Verona che ripiega sui 635 €/t. Perdono terreno anche i prezzi del latte di importazione, sia francese che tedesco, con il differenziale che sale a 32,5 €/t, valore che non si osservava da fine luglio. Assenza di variazioni, invece, per il latte biologico sia presso la piazza di Milano che presso quella di Verona.

Dal punto di vista dell’offerta, la raccolta Ue nel mese di settembre si è attestata sopra gli 11 milioni di tonnellate, di fatto in linea con i livelli di dodici mesi prima. A livello di paesi continua la contrazione della produzione tedesca (-1,7%).  In aumento, invece, la produzione francese (+3,2%) mentre quella italiana si conferma improntata ad una maggiore stabilità (+0,4%).

Burro/crema di latte

Prosegue la fase di calo per i prezzi all’ingrosso nel comparto del burro. Nel dettaglio, i listini del burro pastorizzato quotato a Milano scendono a 5,8 €/kg, in calo di 15 centesimi rispetto alla settimana precedente. Giù anche i prezzi all’ingrosso del burro presso la piazza di Mantova. Si muovono nella stessa direzione lo zangolato e la crema di latte presso la piazza di Milano, quotati rispettivamente 5,6 €/kg e 3,92 €/kg. A livello continentale, il burro quotato a Kempten (Germania) scende sotto gli 8 €/kg, soglia raggiunta, e per molte settimane superata, da inizio settembre. Cenni di calo anche per il Verse Boter olandese, quotato 7,12 €/kg mentre cresce il prezzo del prodotto francese, attestato sui 7,726 €/kg. Sul fronte dell’offerta, dopo il calo annuo registrato ad agosto (-7%), la produzione a settembre si porta in linea con quella dei dodici mesi precedenti. A livello di paesi, secondo mese consecutivo di cali per la produzione tedesca (-4,8%) mentre cresce quella italiana (+6,7%).

Grana Padano

Continuano ad archiviare aumenti i listini del Grana Padano presso la piazza di Milano. In particolare, lo stagionato 9 mesi mette a segno un rialzo di 5 centesimi, oltrepassando la soglia dei 10,5 €/kg, un nuovo valore record per la piazza. I rincari sono sostenuti dal buon andamento delle vendite presso i mercati esteri. Sfiora il +20% la crescita annua. Si registrano apprezzamenti anche presso la piazza di Verona, Cremona e Mantova. Per i principali formaggi monitorati dalla Commissione Europea, si segnala il calo del Gouda e dell’Emmental. In aumento, invece, i prezzi del Cheddar e dell’Edam.

Parmigiano Reggiano

Nuovi rincari anche nel comparto del Parmigiano Reggiano quotato presso la piazza di Parma. Nello specifico, lo stagionato 12 mesi spunta un rincaro di 5 centesimi portandosi a 12,5 €/kg. Il prezzo dello stagionato 24 mesi supera la soglia dei 14 €/kg, in aumento di 10 centesimi su base settimanale. Si osservano rincari anche presso le piazze di Modena e Milano mentre prevale l’invariato per Mantova e Reggio-Emilia.

Pecorino Romano

Ancora nessuna novità dal comparto del Pecorino Romano. In particolare, presso la piazza di Milano, i prezzi all’ingrosso dello stagionato 5 mesi restano fermi sui 12,03 €/kg a fronte di un calo annuo del -2,4%. Fa eco il prezzo all’ingrosso del prodotto con 8 mesi di stagionatura che conferma i 12,25 €/kg.

 Bovini da macello

Ulteriore settimana all’insegna dell’invariato per il comparto dei bovini. Tra i principali capi, i listini dei vitelloni Charolaise confermano 3,85 €/kg presso la piazza di Mantova e 3,98 €/kg presso quella di Modena. Nessuna variazione anche per i listini della razza Limousine e gli incroci nazionali così come per i bovini da ristallo. Fermi sui valori della settimana precedente anche i listini dei vitelli a carne bianca.

Suini

Ancora in calo il comparto dei suini. In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla Cun di settore scende dai 2,153 €/kg della scorsa seduta agli attuali 2,110 €/kg. Flessione che continua ad essere trainata da un eccesso di offerta rispetto alla domanda di capi. Calo lievemente più marcato per il circuito non Dop, con il divario a favore dei capi Dop di peso 160-176 kg che sale a 0,215 €/kg. Andamento variegato sui mercati esteri a seconda della piazza e del prodotto.

Dopo gli aumenti delle settimane precedenti si registra l’invariato per i tagli di carne suina fresca da macelleria. Continuano, invece, a deprezzarsi sia le cosce suine Dop che le cosce suine tutelate, quotate rispettivamente 6,24 €/kg e 5,01 €/kg (10 centesimi in meno rispetto alla scorsa seduta).

Si segnalano nuove flessioni anche per i prezzi della pancetta fresca squadrata e la spalla fresca disossata, entrambi calate di circa 80 centesimi dai valori record raggiunti nel mese di ottobre.