Per il Parmigiano Reggiano, il 2023 è stato un anno di grandi sfide. Nell’anno precedente, le aziende del Consorzio avevano prodotto oltre 4 milioni di forme per un valore al consumo di circa 3 miliardi di euro, con una quota export che ha superato il 47%. Negli ultimi anni, il trend è stato in crescita con aumenti di consumi sia in Italia sia all’estero.
Ma nel 2023 la situazione è diventata sfidante. I caseifici hanno iniziato a collocare sul mercato la produzione più alta della Dop, quella del 2021 (4,1 milioni di forme), in un contesto legato alle incertezze macroeconomiche causate dai conflitti internazionali, al caro energia, all’incremento del costo delle materie prime e a un’inflazione crescente che riduce il potere d’acquisto delle famiglie. Le quotazioni di mercato cedenti e le flessioni sui mercati internazionali (soprattutto nel Nord America) hanno imposto di puntare su nuove strategie.
Per quanto riguarda gli allevamenti che conferiscono il latte per la produzione di Parmigiano Reggiano, il 2023, come già l’anno precedente, è stato caratterizzato da costi di produzione particolarmente elevati.
Tuttavia, a fronte di realtà che hanno chiuso l’anno con un bilancio in perdita, segnaliamo anche la presenza di aziende che hanno invece registrato un’annata positiva. Mai come questo anno si è reso dunque evidente come per la redditività degli allevamenti sia di fondamentale importanza la loro efficienza gestionale.
Tecnologie innovative, benessere, qualità
È noto quanto la filiera della nostra Dop sia legata alle sue tradizioni storiche, rappresentate da un saper fare trasmesso nei secoli e da una forte attenzione al rispetto delle bovine e alla cura della materia prima. Tuttavia, questo non può significare che le tecniche di allevamento non debbano mai evolvere. Anzi, è proprio il miglioramento dell’efficienza a permettere agli operatori di indirizzare maggiori risorse su quello che della tradizione è più peculiare: la ricerca inesausta della massima qualità.
È quanto mai necessario adottare politiche che guardino al lungo periodo, investendo su quelle tecnologie innovative (quali pannelli fotovoltaici, biofermentatori e impianti a biogas, essiccatoi, sistemi di condizionamento evoluti) che si sono rivelate utili per il valore del Parmigiano Reggiano senza essere nocive per la sua tradizione secolare.
Inoltre, bisogna assumere lo specifico impegno di sostenere e sviluppare politiche di benessere animale, mirate ad aumentare la qualità della vita delle bovine che contribuiscono alla produzione lattiero-casearia.
Infine non va dimenticato che l’obiettivo primario non è solo quello di ottenere delle produzioni medie alte, ma che siano anche di alta qualità, il più possibile adatte a essere trasformate in un formaggio di assoluta eccellenza. Nel nostro futuro vediamo tanta innovazione utile a preservare e tutelare i valori fondanti della Dop.
Dobbiamo continuare a essere un prodotto amato non solo perché è un esempio di come si fa un buon formaggio, ma anche perché siamo in grado di dimostrare che si può allevare nel miglior modo possibile e al contempo avere i massimi livelli di sostenibilità.
Verso un rialzo dei prezzi
L’obiettivo principale per il 2024 è il riequilibrio del mercato.
Dopo un’estate molto positiva, in cui si è registrata un’accelerazione nelle vendite (trainata dall’aumento delle vendite dirette, dalla ripresa delle spedizioni in Nord America e dal forte sviluppo delle vendite in Gdo sia come porzionato sia come forme intere per il banco taglio/gastronomia), negli undici mesi gennaio-novembre 2023 le vendite totali hanno registrato un +8,0% rispetto allo stesso periodo del 2022, con un incremento pari a 9.000 tonnellate (+225.000 forme).
In particolare, l’Italia aggregata segna un +10,2% e l’estero un +5,6%.
Segnali positivi che potrebbero portare a un rialzo dei prezzi già in questi mesi grazie a un ritrovato equilibrio tra domanda e offerta di prodotto.
Assemblea dei consorziati su temi tecnici
Nel 2024 festeggeremo i 90 anni dalla fondazione del Consorzio, avvenuta il 27 luglio 1934 sul principio della potenza dell’azione collettiva rispetto a quella dei singoli. Ed è anche per celebrare questa dimensione collegiale, in cui il “noi” prevale sulla logica del singolo, è stata indetta un’inedita Assemblea generale dei consorziati per il 14 febbraio 2024 presso il Forum Monzani di Modena.
Si tratterà di un evento totalmente dedicato ai temi tecnici legati al Parmigiano Reggiano, in cui si darà voce ai soci, ai produttori latte e alla filiera, con un particolare focus sui fattori che incidono direttamente e indirettamente sul prodotto e la sua qualità.
Ai caseifici, agli allevatori, a tutte le persone che lavorano con passione nella nostra filiera va infine un grande ringraziamento, perché insieme stiamo resistendo ad anni difficili e insieme fronteggeremo le sfide che costellano il futuro del Parmigiano Reggiano.