Vendite in crescita per il Parmigiano Reggiano. Dopo aver chiuso un 2021 positivo, con un giro d’affari al consumo di 2,7 miliardi di euro, nel corso dell'Assemblea generale dell'11 ottobre scorso il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano ha presentato i dati economici del terzo trimestre del 2022 facendo anche un bilancio dei primi nove mesi.
Da gennaio a settembre 2022 i consumi totali sono cresciuti del 2,9% (95.079 tonnellate vs 92.366 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2021.
Export, progresso a due cifre in Spagna
Sono aumentati i volumi sui mercati internazionali che hanno messo a segno un progresso dell’1,3% (43.887 tonnellate vs 43.331).
L’incremento maggiore nella spedizioni di Parmigiano Reggiano all’estero è quello della Spagna (+12,4% con 999 tonnellate vs 889 tonnellate del terzo trimestre 2021), bene anche Stati Uniti, primo mercato estero per la Dop Parmigiano Reggiano (+8,2% con 10.326 tonnellate vs 9.539 tonnellate), e Francia (+7,2% con 9.323 tonnellate vs 8.697 tonnellate).
Buoni i risultati anche Oltreoceano, con il Giappone che cresce del 51% (632 tonnellate vs 419) e l’Australia che segna un +12,7% (381 tonnellate vs 338 tonnellate).
In Italia le vendite sono cresciute del 4,4%
Di segno positivo anche i consumi di Parmigiano Reggiano sul mercato italiano: +4,4% (51.191 tonnellate vs 49.035), grazie alla ripresa del canale della ristorazione e delle vendite dirette che sono avanzate del 4% (10.990 tonnellate vs 10.570 tonnellate).
Le aziende del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano hanno quindi reagito bene alla pandemia, alle incognite legate alle incertezze della crisi geopolitica accesasi con l’invasione russa del 24 febbraio, al caro energia e alla riduzione del potere di acquisto delle famiglie in alcuni mercati.
Il Consorzio investe altri 850mila euro in promozione
«I primi nove mesi del 2022 – ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorziodi tutela del Parmigiano Reggiano – confermano il sostanziale premio dei consumatori, che dalla pandemia continuano a dimostrare fedeltà ai valori della nostra Dop, con un +2,9% di crescita a volume».
«Nonostante i risultati positivi, siamo preoccupati dalla situazione economica italiana e dalle difficoltà che stanno affrontando le famiglie per l’aumento dei prezzi e per il caro energia. Per questo motivo, il Consorzio – ha aggiunto Bertinelli – ha messo in campo risorse straordinarie per 850mila euro dedicate ad attività promozionali in collaborazione con le più importanti insegne della Gdo con l’obiettivo di sostenere la domanda in un periodo di grande incertezza che potrebbe portare a una contrazione dei consumi del nostro prodotto».
Divieto di produzione di formaggi similari nei caseifici della filiera
Sempre in un’ottica di esigenza di equilibrio tra domanda e offerta da consolidare nel mercato e di tutela ulteriore del prodotto, l’Assemblea ha inoltre affrontato il tema delle norme che regolano la produzione di formaggi similari e comparabili al Parmigiano Reggiano, modificando lo statuto e introducendo il divieto di produrre, nei caseifici della filiera, altri formaggi comparabili e confondibili con la Dop.
L’Assemblea ha infine deliberato di portare la franchigia di esenzione contributiva al 3% rispetto alla contribuzione aggiuntiva prevista dal piano di regolazione dell’offerta come misura di avvicinamento al nuovo piano.
In sostanza, la franchigia va a stabilire il volume dell'eccedenza produttiva non assoggettata alla "contribuzione aggiuntiva" fissata dal Consorzio a carico dei caseifici in caso di superamento degli obiettivi assegnati.