Via libera della Commissione europea al “Pacchetto Ucraina” per l’agricoltura che il 23 marzo scorso ha sbloccato 4 milioni di ettari in più da coltivare e 500 milioni di euro di aiuti, maggiori anticipi sulla Pac e contributi sullo stoccaggio delle carni suine. Sono le misure per gli agricoltori europei annunciate (vedi Informatore Zootecnico 6) per far fronte all’enorme aumento dei costi di produzione in seguito al conflitto russo-ucraino. In Italia è stato, intanto, varato il decreto 21, chiamato “Ucraina bis”, contro il caro-energia che dal 22 marzo scorso ha ridotto le accise sui carburanti per cercare di intervenire sul prezzo finale e introdotto altre misure di sostegno per il comparto agricolo. Soddisfatto, sostanzialmente, il mondo agricolo rappresentato da Coldiretti, Confagricoltura e Cia.
La deroga sul greening potrebbe estendersi al 2023
È stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale europea il regolamento delegato 467 del 2022 della Commissione europea del 23 marzo 2022, ossia il “Pacchetto Ucraina” per l’agricoltura europea. «In una settimana – ha spiegato il Commissario Ue all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski –, sarà chiaro a tutti gli agricoltori che cosa dovranno fare, in tempo per le semine di primavera. L’anno prossimo vedremo qual è la situazione circa la possibilità di estendere la deroga sugli obblighi del greening della Pac nel 2023, un’estensione non è esclusa».
Le misure di sostegno agli agricoltori dell’Ue
Ciascun Paese dell’Ue potrà triplicare i 500 milioni di aiuti dei fondi Ue provenienti in parte dalla riserva di crisi della Pac (350 milioni) e in parte da economie di bilancio (150 milioni). All’Italia sono destinati 48,1 milioni che potrebbero, pertanto, diventare circa 144,3 milioni. Per quanto riguarda gli ettari che sarà possibile recuperare dallo stop temporaneo del set aside l’Italia dovrebbe contare su 200mila ettari in più da coltivare.
Le altre misure del Pacchetto Ue includono il contributo all’ammasso privato per le carni suine e un quadro straordinario di aiuti di Stato, con un tetto a 35mila euro per le aziende agricole, per affrontare i rincari. Previsti anche maggiori anticipi sulla Pac e il monitoraggio di input e produzioni.
In Italia firmato il decreto “Ucraina bis”
In Italia è entrato in vigore, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto ministeriale e il decreto legge “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”, il cosiddetto “Ucraina bis”, per ridurre le accise sui carburanti e quindi, il loro prezzo di vendita finale assieme ad altre misure anche per il comparto agricolo. Un pacchetto di interventi, per l’agricoltura italiana, che vale circa 200 milioni di euro.
Le accise diminuiscono di 25 centesimi (che con l’Iva arriva a 30,5 centesimi al litro) per 30 giorni, ma fino al 31 dicembre di quest’anno le aliquote di questi tributi potranno essere ridefinite.
Per le imprese agricole è previsto un credito d’imposta, per l’acquisto di carburanti per l’esercizio dell’attività agricola pari al 20% delle spese sostenute nel primo trimestre 2022. Il decreto prevede anche che i datori di lavoro possano dare, ai propri dipendenti, buoni benzina, fino a 200 euro che saranno esclusi dalla tassazione. Introdotta, inoltre, anche una tassa del 10% sugli extraprofitti delle società energetiche, da versare a giugno solo nel 2022. Il contributo è calcolato sull’incremento del saldo tra le operazioni ai fini Iva tra il periodo 1 ottobre 2021-30 marzo 2022 e 1 ottobre 2020 e 31 marzo 2021.
Mutui allungati fino a 25 anni con garanzie Ismea
Il provvedimento introduce, inoltre, la possibilità di rinegoziare e allungare fino a 25 anni i mutui. Le operazioni potranno essere assistite dalla garanzia gratuita fornita dall’Ismea. È rifinanziato, inoltre, il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole con altri 35 milioni di euro per il 2022. Il Fondo era stato istituito dalla Legge di Bilancio 2022 con una dotazione di 160 milioni di euro (per il 2022 e il 2023). I fertilizzanti chimici di sintesi possono essere, inoltre, sostituiti con il digestato che viene “equiparato” per favorire in questo modo anche la diffusione di pratiche di economia circolare nella fase di produzione del biogas.
Italatte, aumenta del 10% circa il prezzo del latte
Raggiunta un’intesa sul prezzo del latte alla stalla tra Italatte società del Gruppo Lactalis, il più grande acquirente del latte italiano e le rappresentanze agricole, Coldiretti, Confagricoltura, le Cooperative Laudense e Abbiatense, Cozoman e Aop Latte Italia: per il trimestre aprile-giugno, è stato concordato un aumento di circa il 10% rispetto al prezzo del latte alla stalla calcolato in base al sistema di indicizzazione stabilito dall’accordo di inizio anno.
Si passa a un pagamento di 47,1 centesimi al litro ad aprile 2022 (rispetto ai 43,2 centesimi netti al litro dell’indicizzazione) per poi salire a 47,6 centesimi in maggio e a 48 a giugno. Le parti hanno convenuto di incontrarsi nuovamente nella prima metà di giugno per un aggiornamento sulle condizioni del mercato per una eventuale revisione del prezzo. «È stato raggiunto – ha commentato Riccardo Crotti, presidente di Confagricoltura Lombardia, un risultato di rilievo che viene incontro alle necessità delle aziende». F.B.
