Il secondo bando biometano si è aperto il 14 luglio 2023 e chiuderà il 12 settembre. Si tratta di una iniziativa finanziata dal Pnrr.
E intanto il Gse, Gestore dei servizi energetici, ha pubblicato la graduatoria degli impianti ammessi al contingente disponibile per la prima procedura di sviluppo del biometano. Come emerge dall’esito delle procedure competitive, con questo primo bando è stata assegnata circa la metà della disponibilità.
Un risultato che per il Cib, Consorzio italiano biogas, conferma l’interesse e la capacità di investimento del settore, visto il poco tempo che le aziende hanno avuto a disposizione per l’adesione al primo bando, definito dal ministero stesso come un bando “pilota”.
Con il primo bando, che è stato aperto il 30 gennaio e si è chiuso il 31 marzo, sono stati ammessi 60 progetti di impianti di produzione di biometano, nuovi e riconvertiti e per la maggior parte agricoli, per una capacità produttiva totale di 29.978 Smc/h (il contingente disponibile del primo bando era di 67mila Smc/h), di cui quasi la metà realizzata al Sud.
Dei 60 progetti che sono stati ammessi, 46 prevedono la realizzazione di nuovi impianti biometano (per una capacità di circa 25.000 Smc/h), gli altri 14 prevedono la riconversione a biometano di impianti a biogas.
“Serve un ulteriore sforzo”
Al secondo bando è stato assegnato un contingente di capacità produttiva pari a 108.272 Smc/h, comprensivo della quota non assegnata con il primo bando (pari a 37.022 Smc/h).
Dichiara Piero Gattoni, presidente del Cib: “Gli esiti che emergono dalla pubblicazione del primo bando biometano dimostrano una situazione in evoluzione, che richiede un ulteriore sforzo sia da parte delle imprese che delle istituzioni per non rischiare di compromettere gli obiettivi fissati dal Pnrr e di rallentare lo sviluppo del biometano, risorsa indispensabile per rafforzare la sicurezza energetica del Paese, senza derogare al percorso di transizione energetica verso le fonti rinnovabili”.
Conclude Gattoni: “In primo luogo, va completato il quadro normativo con l’approvazione del decreto sulle Garanzie di origine, elemento essenziale per la definizione dei futuri progetti imprenditoriali.”
“Nel testo portato in consultazione dal ministero dell’Ambiente permangono elementi che mettono a rischio le iniziative produttive in esercizio e destano forte preoccupazione per quelle che si stanno programmando per il futuro. Inoltre, lo scenario dei costi di mercato, completamente mutato in questi ultimi anni, rende necessario adeguare il valore del supporto previsto dalla norma Pnrr alla crescita dell’inflazione registrata negli ultimi due anni”.
Siamo di fronte “a sfide epocali, che richiedono un cambio di passo netto che tenga conto del ruolo effettivo della filiera del biogas e biometano. Sfide che l’agricoltura è in grado di sostenere e che vedono nello sviluppo del biometano una delle soluzioni immediatamente in campo per contribuire agli obiettivi in materia di energia e ambiente”.