Non si ferma la corsa dei prezzi delle materie prime zootecniche scambiate nel mercato italiano, complici le tensioni che si continuano a registrare sul mercato internazionale. A pesare sono ancora i timori che le condizioni siccitose impattino negativamente sulle semine in Brasile e Argentina. Scarsità di piogge che si registra anche nel sud della Russia. Inoltre, resta sostenuta la domanda internazionale, sempre trainata dagli acquisti cinesi. In particolare, le stime di ottobre del Dipartimento dell’Agricoltura americano prevedono che nell’annata 2020/21 le importazioni di soia della Cina raggiungano la cifra record di 100 milioni di tonnellate (+3% rispetto all’annata precedente).
Sul fronte dei prezzi, la settimana 19-23 ha mostrato diffusi aumenti nei listini rilevati dalle Borse merci e dalle Camere di commercio sia per i semi oleosi che per le farine proteiche e i cereali foraggeri.
Soia
Per quanto riguarda il comparto delle oleaginose, prosegue la crescita per i semi di soia. Alla Borsa merci di Bologna la soia nazionale ha guadagnato 5 €/t rispetto alla settimana precedente, salendo sui 392-396 €/t (franco partenza). Prezzi in ulteriore rialzo anche per la soia ogm estera, attestata sui 403-405 €/t (franco arrivo), 7 €/t in più rispetto a sette giorni prima. Il confronto con lo scorso anno rimane positivo per entrambe le origini, con un +16,4% per la soia nazionale ed un +14,8% per la soia estera.
Gli aumenti continuano a estendersi anche alla farina di soia: il prezzo della farina proteica estera ogm si è portato sui 417-419 €/t (franco arrivo), registrando un incremento di 16 €/t rispetto alla settimana precedente. Su base annua, il rialzo sfiora il +30%. Oltreoceano, un’ulteriore crescita si è registrata alla Borsa merci di Chicago per i futures sui semi di soia, che si sono avvicinati alla soglia degli 11 dollari per bushel. In particolare, le quotazioni hanno chiuso la settimana sui 1.084 centesimi di dollaro per bushel (+3,2%), pari a 336 €/t, su livelli ai massimi da luglio 2016.
Girasole e colza
Tra le farine proteiche, ancora in aumento i prezzi del girasole. Nello specifico, alla Borsa merci di Torino i prezzi della farina di girasole convenzionale sono cresciuti di 6 €/t, raggiungendo i 225-230 €/t (franco arrivo), in un mercato segnato da un’offerta limitata. Identico rialzo anche per la farina proteica, salita sui 326-328 €/t (franco arrivo). I prezzi attuali sono sensibilmente più alti rispetto ad un anno fa, con un +20,1% per la farina convenzionale e un +28,7% per la farina proteica.
Anche i prezzi all’ingrosso della farina di colza hanno messo a segno un nuovo aumento, attestandosi alla Granaria di Milano sui 265-268 €/t (franco arrivo), 5 €/t in più rispetto alla settimana precedente. Come per soia e girasole, il confronto anno su anno è positivo, pari ad un +12,7%.
Grano e orzo
Diffusi rialzi anche tra i cereali foraggeri. Sale ancora il prezzo del grano ad uso zootecnico, giunto alla Borsa merci di Bologna sui 209-227 €/t (franco arrivo, +9,5 €/t su base settimanale).
L’orzo nazionale pesante si è attestato alla Borsa merci di Bologna sui 182-185 €/t (franco arrivo), in crescita di 5 €/t rispetto a sette giorni prima e di quasi 15 €/t rispetto allo scorso anno. Volgendo lo sguardo ai mercati esteri, ulteriore segno “più” anche per l’orzo di origine russa, con il prezzo salito sui 205,50 $/t (Fob Mar Nero).
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