«Stiamo per approvare in via definitiva una delle leggi più democratiche che abbiamo avuto nella nostra Nazione, nata in seguito a una petizione che chiede di vietare questo tipo di produzioni. A sostegno del provvedimento ci sono oltre 2 milioni di firme, tra le quali ci sono rappresentanti istituzionali di tutti i partiti presenti in Parlamento, più di 3mila ordini del giorno dei Comuni e venti Regioni di ogni colore politico». Lo ha detto oggi il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, a proposito dell'iter del ddl che vieta la produzione e vendita di cibo prodotto in laboratorio.
La notifica a Bruxelles dopo l’approvazione della legge
«Notificheremo la legge all'Europa subito dopo la sua approvazione, - ha sottolineato il ministro - come avvenuto in tante altre circostanze. Auspichiamo che l'esempio italiano venga seguito a livello europeo, con lo stesso modello con il quale si scelse di evitare gli Ogm nel continente. Un buon governo quando c'è una richiesta così forte si chiede se è una cosa giusta, e se la condivide, l'approva il più rapidamente possibile».
No alla standardizzazione del cibo
«Sono orgoglioso - ha aggiunto il ministro - che l'Italia sia tra qualche giorno la prima Nazione a proibire un prodotto che c'entra poco con quello che è il nostro sistema alimentare e produttivo, e mette in discussione la stessa cura dell'ambiente, che passa dai nostri agricoltori e dai nostri allevatori. Il rapporto tra alimenti, terra e uomo è un rapporto millenario che non può essere riproposto in laboratorio».
«Se si arrivasse a una standardizzazione del cibo, l'elemento della qualità passerebbe in secondo piano, come ha ribadito Lollobrigida, e non avrebbe più ragion d'essere. «Sostenere che la sicurezza alimentare si possa garantire - ha proseguito - attraverso questo meccanismo, significa dire che non si vogliono dare alimenti di qualità a tutti. Non ci arrendiamo all'idea che ci sia un mondo nel quale una élite possa continuare a mangiar bene e miliardi di persone siano costrette a nutrirsi con prodotti alla stregua di un carburante per sopravvivere. Una società divisa in due non appartiene alla nostra cultura e la respingiamo fermamente».
La manifestazione organizzata Da Coldiretti a sostegno del ddl contro il cibo sintetico
Domani, 16 novembre, la Coldiretti ha, intanto, organizzato una manifestazione in occasione del voto finale del parlamento sul ddl che introduce il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali. Agricoltori e allevatori di tutta italia lasciano le campagne e le stalle per scendere in piazza a Roma.
L'appuntamento è alle ore 9,30 in Largo Chigi a Roma dove arriveranno uomini, donne e giovani agricoltori dalle diverse regioni, insieme al presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, e al segretario generale, Vincenzo Gesmundo, per sostenere l'approvazione definitiva del ddl.