Dop economy, il fatturato dei formaggi cresce di oltre il 10% nel 2024

Il report Ismea-Qualivita che analizza i dati economci e produttivi della Dop economy è stato presentato a Roma il 27 novembre scorso

Dop

 È aumentato del 10,5% il valore alla produzione dei formaggi Dop che anche nel 2024 restano leader indiscussi della Dop economy raggiungendo quota 5 miliardi e 859 milioni di euro. In seconda battuta vengono i prodotti a base di carne il cui girod’affari è risultato in leggero calo (-0,9%) rispetto al 2023 scendendo a 2 miliardi e 249 milioni di euro. In terza posizione si sono collocate le carni fresche con 117 milioni di euro di fatturato alla produzione e una crescita del 4,3% rispetto all’anno precedente.

Sono alcuni dei dati del Rapporto di Ismea-Qualivita 2025 sui valori economici e produttivi delle Dop e Igp nei comparti agroalimentare, vitivinicolo e, per la prima volta, delle bevande spiritose, presentato a Roma il 26 novembre scorso.

È proseguito l’andamento positivo della Dop economy italiana che nel 2024 ha raggiunto complessivamente i 20,7 miliardi euro di valore alla produzione, in progresso del 3,5% rispetto all’anno precedente e ina crescita del 25% rispetto al 2020. Il comparto contribuisce per il 19% al fatturato complessivo dell’agroalimentare nazionale.

«I risultati della Dop economy – ha detto Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – confermano, ancora una volta, la forza e l’unicità del nostro sistema agroalimentare. Le Indicazioni Geografiche garantiscono una protezione del saper fare e vedono l’Italia leader mondiale nel numero di prodotti. Il made in Italy non vuol dire solo fatto in Italia, ma buono, sano, da acquistare e da riconoscere anche attraverso questo sistema che ne certifica l’autenticità».

Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura

È cresciuto, in particolare, per il quarto anno consecutivo, il comparto del cibo che con un progresso del 7,7% ha superato i 9,6 miliardi euro alla produzione arrivando a 18.577 milioni  di euro. In aumento del 6,5% anche il valore al consumo.

È cresciuto, in particolare, per il quarto anno consecutivo, il comparto del cibo che con un progresso del 7,7% ha superato i 9,6 miliardi euro alla produzione arrivando a 18.577 milioni  di euro. In aumento del 6,5% anche il valore al consumo.

Export, il cibo con il bollino Ue vale oltre 5 miliardi

Altrettanto brillanti  i risultati messi a segno dall’export: nel 2024 sono stati spediti prodotti Dop e Igp nel 2024 per 12,3 miliardi euro, l’8,2% in più rispetto al 2023 grazie al “doppio record” del settore cibo, a quota 5,15 miliardi di euro (+12,7% in un anno) e del settore vino (prima volta oltre 7 miliardi, in progresso del 5,2%). Rispetto al 2020, inoltre, le vendite oltre-confine sono rimbalzate del 24%.

Complessivamente, per cibo e vino, l’export cresce sia nei Paesi Ue (+5,9%) che nei Paesi Extra-Ue (+10,4%), con gli Usa primo mercato di destinazione con oltre un quinto (22%) delle esportazioni italiane Dop Igp.

Un focus realizzato con Origin Italia evidenzia tuttavia che, a ottobre 2025, il 48% delle filiere avverte gli effetti negativi dei dazi statunitensi e il 61% dei Consorzi ha avviato strategie di diversificazione dei mercati, sebbene solo uno su tre preveda un impatto significativo dei dazi nel lungo periodo.

Nel 2024 è aumentato anche il numero dei  Consorzi di tutela autorizzati dal ministero dell’agricoltura che registrava 328 realtà attive in tutta Italia, con 184mila operatori dei comparti cibo, vino e bevande spiritose e oltre 864mila occupati.

L'export della Dop Economy

I formaggi, primo settore per fatturato nel 2024

Entrando nel dettaglio dei prodotti zootecnici, come ha spiegato Fabio del Bravo di Ismea, il 60,8% del valore generato dal cibo proviene dai formaggi, mentre una quota del 23,3% è legata ai prodotti a base di carni, (come i salumi) e l’1,2% deriva da carni fresche. Del Bravo ha anche segnalato lo sprint dei formaggi che rispetto al 2023 hanno visto crescere il fatturato del 10,5%. In aumento del 4,3% anche il giro d’affari delle carni fresche.

Nella classifica nazionale spicca il Grana Padano, primo prodotto Dop al mondo con 2,18 miliardi di euro (+23%), seguito dal Parmigiano Reggiano con 1,7 miliardi (+10,1%). Al terzo posto si posiziona il Prosciutto di Parma, seguito dalla Mozzarella di Bufala Campana poi dal Gorgonzola, e dal Prosciutto San Daniele in sesta posizione.

Nell’export sempre i formaggi sono in testa alla classifica

Per quanto riguarda le spedizioni all’estero la crescita più consistente della Dop economy  se la aggiudica il settore cibo che sale a 5,15 miliardi di euromettendo a segno un incremento del 12,7% in un anno. Nel dettaglio hanno evidenziato un incremento a doppia cifra formaggi, ortofrutticoli e cereali, oli di oliva.

L’export di formaggi tutelati rappresenta il 59% del valore complessivo delle Ig che vanno oltreconfine. I prodotti a base di carne hanno una quota del  12,3% mentre le carni fresche valgono lo 0,3% all’estero.

«Con il nuovo regolamento europeo e con il pieno riconoscimento delle Ig per le bevande spiritose, si delinea una strategia complessiva della qualità  ha sottolineato Cesare Mazzetti, presidente della Fondazione Qualivita in cui il nostro Paese è certamente all’avanguardia. Ora è necessario lavorare per una piena integrazione fra i diversi comparti, anche alla luce dei requisiti di sostenibilità, che possono rappresentare il vero valore aggiunto per l’intero sistema».

Nella Dop economy “zootecnica” dell’Ue figurano 642 prodotti

A livello di Ue secondo il Report di Ismea-Qualivita nel 2024 si contavano 257 prodotti tutelati nella categoria dei formaggi, un dato in crescita di 4 prodotti nel 2024.

Per quanto riguarda, invece, i prodotti a base di carne è salito a 215 il numero delle Dop e Igp, due in più rispetto all’anno precedente. Sono, invece, rimasti i fermi a 170 prodotti le carni fresche che si fregiano del bollino Ue.

La classifica dei prodotti Dop e Igp per valore alla produzione

Dop economy, il fatturato dei formaggi cresce di oltre il 10% nel 2024 - Ultima modifica: 2025-11-28T18:23:30+01:00 da Francesca Baccino

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