Far uscire dall'anonimato gli ingredienti nel piatto al ristorante per tutelare anche il consumatore che sarà più consapevole delle scelte. Lo chiede Stefano Berni, direttore generale del Consorzio di tutela, partner della Giornata della Ristorazione e del suo impegno per la cultura dell’ospitalità italiana, che avrà il momento istituzionale più significativo nel convegno in programma a Palazzo Montecitorio, nella Sala della Regina, giovedì 16 maggio, dalle 10.
«Rinnoviamo la richiesta di tracciabilità degli ingredienti nei menù come avviene per le etichette sugli alimenti nella distribuzione. Chi compie la scelta di offrire eccellenza - ha sottolineato Berni - va sostenuto e il consumatore deve essere tutelato dal rischio di non avere la qualità che si aspetta. Il futuro quindi si costruisce investendo nelle produzioni, nella comunicazione e nella trasparenza, dalla stalla alla cucina e sino alla tavola».
Il Consorzio apprezza la proposta di una legge per il riconoscimento ufficiale della Giornata e il suo direttore generale interverrà al dibattito su un tema centrale, “La ristorazione Italiana tra identità delle radici e slancio nel futuro”.
Una legge riconosce la Giornata della Ristorazione
La ristorazione è, infatti, una delle eccellenze italiane, preziosa attrazione per milioni di turisti, biglietto da visita del Made in Italy nel mondo, vetrina dei prodotti di qualità dei territori.
Grana Padano è il formaggio Dop più consumato nel mondo, con 5.456.500 forme lavorate nel 2023 ed un export salito al 48,2% della produzione marchiata.
«Ecco perché siamo convinti – ha spiegato Berni – che sia fondamentale un rapporto stretto con la ristorazione, fondato su una collaborazione trasparente e in grado di valorizzare reciprocamente i due settori».
L'origine dei prodotti va tutelata anche a vantaggio del consumatore
«Siamo felici che l’argomento già indichi la tutela delle origini dei prodotti e della cultura italiano del cibo come una priorità, rispondendo così a chi vorrebbe imporre scorciatoie sintetiche e a quanti sono strumento dell’Italian sounding anche in ambito europeo o addirittura nazionale, come ha scoperto nei mesi scorsi il servizio di vigilanza del Consorzio nelle sue attività periodiche – spiega Berni – In questo quadro la valorizzazione delle produzioni e della ristorazione che le utilizza vanno di pari passo».