Caner, afta epizootica: «Necessario lo stop all’import di animali vivi dalla Germania»

L'assessore Caner ha chiesto al ministro Lollobrigida di tener alta la guardia dopo i primi casi di afta epizootica scoperti in Germania

afta
Federico Caner, assessore all'Agricoltura della Regione Veneto

«Il Regno Unito ha annunciato il blocco temporaneo dell’import di carni bovine, ovine e suine dalla Germania, dopo che in Brandeburgo è scoppiato un importante focolaio di afta epizootica. Chiedo al ministro Lollobrigida di alzare l’attenzione su questa epidemia anche in Italia, per evitare un nuovo allarme nei consumatori e negli imprenditori agricoli, i cui allevamenti sono già gravati dal rischio aviaria, Psa, Blue tongue arrivata peraltro dal Nord Europa».

È l’appello lanciato dall’assessore regionale veneto e presidente degli assessori all’Agricoltura in Conferenza delle Regioni, Federico Caner, dopo la nuova allerta sull’afta epizootica scoppiata scoperta in un allevamento di bufali in Brandeburgo.

Import di animali vivi aumentato del 70% nel 2024

Secondo Caner per impedirla sarebbe necessario il divieto di import di animali vivi direttamente o indirettamente dalla Germania. «L’anno scorso l’import di animali vivi – specialmente di mucche, pecore, maiali – dalla Germania è aumentato del 70% come rileva Coldiretti, anche se nell’ultimo trimestre si è assistito ad un calo a favore di acquisti da Francia e Olanda – prosegue Caner  –. Solo per quanto riguarda i bovini importati in Veneto dalla Germania, tra gennaio ed ottobre del 2024 sono stati in totale 4.919, su un dato nazionale di 28.910 capi.

«Se a questi capi si aggiungono i suini e gli ovini, è comprensibile – ha aggiunto Caner – la preoccupazione crescente per questa nuova patologia. I controlli dei Servizi veterinari delle Regioni sono attentissimi ma è giusto potenziare anche quelli alle frontiere, e per questo faccio appello al ministro».

Dalla Provincia di Bolzano stesso appello, alzare la guardia contro l'afta

Anche la stessa Provincia di Bolzano hasottolinea come sia importante in questa fase «evitare il trasporto di animali dalla Germania dove sono decine i capi abbattuti dalle autorità in via precauzionale. «Sono in servizio da 32 anni – ha spiegato il veterinario provinciale Paolo Zambotto – e fortunatamente, in tutto questo periodo, siamo riusciti a tenere l'afta epizootica lontana dall'Alto Adige».

«L'agente patogeno – spiegano infatti le autorità altoatesine – è altamente resistente alle influenze esterne, come la temperatura, i raggi Uv e la siccità. L'agente patogeno può sopravvivere per oltre un mese nel terreno o sui vestiti, ad esempio. L'uomo svolge un ruolo importante nella trasmissione: la malattia può essere trasmessa attraverso gli indumenti, il cibo, i veicoli o i souvenir delle vacanze».

La malattia non è pericolosa per l'uomo ma «bovini e suini infetti presentano di solito uno stato generale disturbato con febbre alta, difficoltà a mangiare e zoppia. Si formano afte in bocca, sul capezzolo e sugli artigli in corrispondenza della fascia coronaria e della fessura tra gli artigli, che si aprono dopo qualche tempo. Nelle pecore e nelle capre, invece, i sintomi sono più lievi, in alcuni casi si osserva solo una leggera zoppia».

È, inoltre, importante attuare le  misure di biosicurezza, ossia non consentire l'accesso agli animali agli estranei, rispettare le norme igieniche, stendere tappeti disinfettanti con un prodotto adeguato come bicarbonato di sodio, soda caustica, acido citrico e acido acetico.

 

Caner, afta epizootica: «Necessario lo stop all’import di animali vivi dalla Germania» - Ultima modifica: 2025-01-16T17:25:27+01:00 da Francesca Baccino

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