La buona mungitura secondo ClassyFarm

sala mungitura
Sala di mungitura con gestione robotizzata dei cancelli e strutture sicure per gli animali
Cosa prescrivono, uno per uno, gli “elementi di verifica” che direttamente o indirettamente possono risultare determinanti per la corretta esecuzione di questa operazione

La mungitura è un momento cruciale nella giornata delle bovine da latte e trattandosi di una pratica delicata può diventare un fattore di rischio per il benessere animale. Perché avvenga nel modo migliore, è essenziale che anche l’ambiente in cui si svolge sia pensato per garantire efficienza, sicurezza e benessere.
Questo non riguarda solo la sala di mungitura in senso stretto, ma anche la sala d’attesa, i percorsi di accesso e uscita e naturalmente l’impianto di mungitura stesso, sia esso tradizionale o robotizzato.
A tal proposito, prendendo come riferimento la checklist Classyfarm (www.classyfarm.it) per le bovine da latte a stabulazione libera, lo scopo di questo articolo è quello di elencare e trattare singolarmente gli elementi di verifica che direttamente o indirettamente possono risultare determinanti per la corretta esecuzione di tale fase, alla luce anche delle recenti integrazioni inserite nello strumento di valutazione del benessere animale del ministero della Salute.

La zona di mungitura: spazio, accesso e tempi sotto controllo

Una progettazione adeguata dell’impianto di mungitura è fondamentale per garantire sia il benessere delle bovine che la sicurezza e l’efficienza operativa. In un allevamento a stabulazione libera, una sala di mungitura mal progettata con accessi difficoltosi, percorsi tortuosi, gradini, buche, curve strette o pavimentazioni scivolose aumenta il rischio di incidenti, rallenta la movimentazione e genera stress nelle bovine.
Inoltre, un impianto con spazi ristretti o mal collegato alle aree di stabulazione può compromettere la sicurezza degli operatori e la regolarità del flusso degli animali.
Percorsi lineari, curve ampie (non superiori a 90 gradi), superfici antiscivolo e assenza di ostacoli costituiscono invece condizioni indispensabili per un accesso fluido e sicuro alla sala di mungitura, aiutando tra le altre cose a ridurre i conflitti sociali tra animali legati alla gerarchia del gruppo.

Nel contesto della mungitura robotizzata, questi aspetti assumono un ruolo ancora più centrale. I sistemi automatici ad accesso libero permettono alle bovine di decidere autonomamente quando essere munte, riducendo lo stress da attesa forzata e favorendo comportamenti più naturali.
Questo approccio è particolarmente vantaggioso per gli animali ad alta produzione, che possono raddoppiare la frequenza di mungitura, ottenendo benefici sia in termini produttivi che di benessere: mammelle meno gonfie e doloranti, miglior mobilità e maggiore comfort (Classyfarm - elemento di verifica 72 – impianto di mungitura).

Sala d'attesa con sistema automatico di avvicinamento vacche

Accanto alla struttura della sala di mungitura, un ruolo chiave è svolto anche dalla sala d’attesa. Questa zona deve essere ampia e facilmente accessibile.
Le bovine devono poter passare da questa zona alla sala di mungitura senza forzature, seguendo il loro comportamento naturale. Un eccessivo tempo di attesa – già oltre i 60 minuti – può causare stress, affaticamento e disagi fisici. Per valutare la qualità di una sala d’attesa si considerano tre fattori principali: dimensioni adeguate (1,6-1,8 m2/capo), facilità di ingresso alla sala di mungitura e tempi di attesa contenuti. Se tutti e tre sono rispettati, e i tempi sono inferiori ai 60 minuti, si può parlare di un sistema ben progettato.
Nei casi in cui sia presente mungitura robotizzata, la valutazione migliora ulteriormente: gli animali scelgono autonomamente quando essere munti, senza attese forzate, favorendo sia la produzione di latte che il loro benessere (Classyfarm - elemento di verifica 73 - sala d’attesa e di mungitura).

Igiene in sala di mungitura: un fattore da non trascurare

La pulizia è un elemento chiave, non solo per la salute degli animali, ma anche per la qualità del latte. La presenza di feci su pavimenti o muri è tollerabile se limitata, ma non deve interessare i gruppi di mungitura. Una sala di mungitura considerata ottimale è pulita in tutte le sue componenti, con materiali igienici e facilmente disinfettabili.
Anche nei sistemi robotizzati, è importante che l’ambiente e i componenti siano mantenuti in buone condizioni: i lavaggi automatici garantiscono in genere un buon livello di pulizia, ma è comunque fondamentale verificare periodicamente il funzionamento di tutti i cicli (Classyfarm - elemento di verifica 43 – igiene dei locali e delle attrezzature per la mungitura).

L’igiene deve essere garantita anche e soprattutto durante le operazioni di mungitura vera e propria (Classyfarm - elemento di verifica 44 - gestione delle operazioni di mungitura e igiene della mammella).
È fondamentale seguire correttamente la procedura prevista: prima di applicare i gruppi di mungitura, i capezzoli devono essere puliti utilizzando soluzioni specifiche (pre-dipping), quindi asciugati completamente con materiali monouso, come panni o carta.
Successivamente, è necessario mungere manualmente i getti iniziali di latte (2 o 3 per capezzolo), sia per stimolare la produzione dell’ossitocina sia per controllare l’eventuale presenza di alterazioni visibili (come grumi o flocculi). È importante che l’intervallo di tempo tra l’inizio della stimolazione e l’aggancio del gruppo di mungitura non superi i 60-90 secondi (lag time), per evitare il rischio di sovramungitura e danni allo sfintere del capezzolo.

Sala di mungitura e di attesa in condizioni igieniche adeguate

Dopo la mungitura, è raccomandato applicare un disinfettante (post-dipping) utilizzando dispositivi adeguati, che vanno mantenuti puliti e igienizzati al termine di ogni turno.
Anche nei sistemi automatizzati, come i robot di mungitura, è necessario controllare regolarmente il corretto funzionamento dell’apparecchiatura (inclusi i tempi di attacco e l'integrità delle spazzole) e provvedere al reintegro dei detergenti e disinfettanti nei relativi serbatoi. Negli allevamenti a stabulazione libera con mungitura robotizzata, il livello igienico può essere considerato ottimale se i cicli di lavaggio e risciacquo dell’impianto sono frequenti.
Tuttavia, carenze nella manutenzione delle spazzole, problemi nei cicli di pre o post-dipping, o una gestione inadeguata dei materiali possono compromettere la valutazione, che potrà risultare solo adeguata o addirittura insufficiente in base alla gravità dei problemi riscontrati.
Infatti, il corretto funzionamento dell’impianto di mungitura, che sia tradizionale o automatizzato, è fondamentale (Classyfarm - elemento di verifica 74 – manutenzione dell’impianto di mungitura). Un sistema mal funzionante può causare lesioni ai capezzoli, aumentare il rischio di mastiti o rendere la mungitura incompleta.
Gli operatori devono saper controllare regolarmente parametri come il livello del vuoto, la frequenza del cambio guaine, l’integrità dei collettori e la presenza di aria indesiderata. A ciò si aggiunge l’importanza di interventi tecnici periodici da parte di professionisti qualificati, con relativa documentazione degli interventi effettuati.

Dopo la mungitura: prevenzione, stimolo e monitoraggio

Una volta conclusa la mungitura è importante assicurarsi che i capezzoli non entrino subito in contatto con superfici sporche o potenzialmente contaminate, stimolando l’animale a rimanere in stazione quadrupedale per alcuni minuti dopo l’uscita dalla sala.
Una delle strategie più efficaci è collocare immediatamente all’uscita un abbeveratoio a vasca, che consenta alla bovina di abbeverarsi comodamente in posizione naturale (Classyfarm - elementi di verifica 64 – dimensione e funzionamento degli abbeveratoi  e  29 – disponibilità di acqua e numero di abbeveratoi). L’accesso ad acqua fresca e pulita (Classyfarm - elemento di verifica 30 – pulizia degli abbeveratoi) permette all’animale di reintegrare i liquidi persi durante la mungitura, contribuendo al benessere e stimolando la permanenza in piedi.

Sempre in questa fase, può essere utile prevedere il passaggio attraverso bagni podali, che migliorano l’igiene degli arti e contribuiscono alla prevenzione delle patologie podali. Tuttavia, è fondamentale che queste strutture siano progettate e mantenute correttamente, al fine di evitare infortuni e garantire la massima igiene.
Un’altra strategia vincente è sincronizzare il rientro nella stalla con la somministrazione di alimento fresco (es. distribuzione del carro unifeed), così da incentivare l’animale a raggiungere la mangiatoia e a rimanere attivo, favorendo allo stesso tempo la chiusura dello sfintere del capezzolo.

Conclusione

La mungitura rappresenta un momento critico tanto dal punto di vista operativo quanto da quello del benessere animale. Garantirne l’esecuzione corretta richiede non solo impianti adeguati e una gestione attenta dell’igiene, ma anche un ambiente pensato per ridurre lo stress, prevenire le lesioni e favorire comportamenti naturali.
Intervenire su questi aspetti permette di ottenere benefici concreti sia in termini di produttività che di salute degli animali.
In quest’ottica, l’approccio integrato promosso da Classyfarm può diventare un alleato strategico per migliorare la qualità della mungitura e un valido supporto per l’allevatore nel miglioramento delle pratiche legate direttamente alla mungitura.

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La buona mungitura secondo ClassyFarm
- Ultima modifica: 2025-07-31T09:52:53+02:00
da Laura Della Giovampaola
La buona mungitura secondo ClassyFarm - Ultima modifica: 2025-07-31T09:52:53+02:00 da Laura Della Giovampaola

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