Sono stati registrati nuovi aumenti dei prezzi delle materie prime zootecniche scambiate nel mercato italiano, ancora sostenuti dai rialzi sui mercati esteri legati al deficit idrico che si registra principalmente nel continente americano e in Russia e ad una domanda che resta sostenuta, sempre guidata dagli acquisti della Cina. In particolare, l’analisi dei listini rilevati dalle Borse merci e dalle Camere di commercio nazionali nella settimana 12-16 ottobre evidenzia prezzi all’ingrosso in salita sia per le oleaginose, trainate dagli aumenti di soia e girasole, che per i cereali foraggeri, con un’ulteriore crescita per orzo, sorgo e grano tenero.
Soia
Per quanto riguarda il comparto delle oleaginose, si è registrato un nuovo aumento nei listini dei semi di soia sia di origine nazionale che di provenienza estera. Alla Borsa merci di Bologna la soia nazionale si è attestata sui 387-391 €/t (franco partenza), 4 €/t in più rispetto alla settimana precedente, mentre la soia ogm estera è salita sui 396-398 €/t (franco arrivo), guadagnando 6 €/t. Entrambe le origini si confermano in crescita rispetto alla scorsa annata, con un +15,3% per la soia nazionale ed un +12,8% per la soia estera. Oltreoceano, nonostante la leggera contrazione (-1,5% su base settimanale), le quotazioni futures della soia restano elevate, chiudendo la settimana sui 1.050 centesimi di dollaro per bushel (pari a 329 €/t).
Tornando al mercato italiano, prosegue anche la corsa della farina di soia, in rialzo per la sesta settimana consecutiva. La farina proteica nazionale ogm si è attestata sui 411-413 €/t (franco arrivo), in aumento di 10 €/t rispetto a sette giorni prima.
Girasole e colza
Tra le farine proteiche, forti rialzi hanno interessato la farina di girasole, a causa della disponibilità limitata sul mercato e della volatilità che permane nel mercato internazionale. Alla Borsa merci di Torino i prezzi sono cresciuti di 20 €/t nell’arco di sette giorni, portandosi sui 320-322 €/t (franco arrivo). Rispetto allo scorso anno l’incremento sfiora il +25%.
Rimangono orientati al rialzo anche i prezzi all’ingrosso della farina di colza: alla Borsa Merci di Bologna l’aumento settimanale è stato di 5 €/t, con i valori attestati sui 258-260 €/t (franco arrivo). Anche in questo caso, la variazione anno su anno resta positiva, pari ad un +12,9%.
All’Euronext di Parigi, intanto, settimana nel complesso senza variazioni significative per i semi di colza, attestati sui 390 €/t (-1% rispetto a sette giorni prima).
Orzo, sorgo e frumento
Diffusi rialzi anche per i cereali foraggeri. Continua, in particolare, la crescita dei prezzi dell’orzo nazionale, sulla scia degli aumenti riscontrati sui mercati esteri. In Francia, il prezzo reso Rouen ha chiuso la settimana sui 187 €/t (+11 €/t rispetto a sette giorni prima). Per quanto riguarda il prodotto nazionale, l’orzo pesante quotato alla Borsa merci di Bologna è salito sui 177-180 €/t (franco arrivo), 4 €/t in più rispetto alla settimana precedente. Confronto positivo anche rispetto alla scorsa annata, con i prezzi attuali più alti del 5,3%.
A registrare un nuovo segno “più” sono stati anche il sorgo nazionale, attestato alla Granaria di Milano sui 172-176 €/t (franco partenza, +2 €/t), e il frumento ad uso zootecnico, portatosi tra i 202 e i 217 €/t (franco arrivo, +2 €/t).
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