Limitare al minimo l’intervento umano: è questa la visione di Sgariboldi ribadita a Bozzolo (Mn) durante la presentazione dei nuovi carri unifeed della serie Grizzly 8100. Per fare ciò è stato sviluppato il sistema Intellitechnology che, come ricorda proprio Luca Sgariboldi «É la somma di tre tecnologie, al fine di ridurre al minimo lo stress dell’operatore al momento della preparazione dell’unifeed e di sfruttare al massimo le potenzialità che la macchina può offrire».
Queste tre tecnologie sono l’I-Cab, l’Intelliloader e l’Intellimixer.
Un solo nome per sintetizzare tre differenti funzioni: la prima di queste è rappresentata dall’I-Cab, ovvero una cabina di ultima concezione dove i comandi sono pensati per la massima intuitività operativa. Ma a questa intuitività non corrisponde affatto un vuoto di tecnologia, infatti l’interfaccia con l’operatore è completamente elettronico, proponendo il concetto del “drive-by-wire” attraverso un joystick capacitivo in grado di permettere al conducente di attivare tutte le funzioni con un tocco e un encoder utile alla gestione degli scarichi della macchina.
La seconda funzione è denominata Intelliloader e permette di eseguire una fresatura completamente gestita dalla macchina con il vantaggio di ottenere prestazioni costanti nel tempo e superiori a quelle che può raggiungere un operatore esperto. Inoltre sono già predisposti tre differenti programmi di taglio: uno per i fieni, uno per gli insilati e un altro per le farine.
In ultimo l’Intellimixer. Questa terza tecnologa promette un’estrema rapidità di miscelazione; ne gioverà la qualità del foraggio, dal momento che, ottimizzando i tempi di taglio, si riducono i rischi di surriscaldamento oppure di de-miscelazione, con un conseguente miglioramento qualitativo dell’unifeed. Un’altra caratteristica importante dell’Intellimixer sta nel ricorso a sensori in grado di esentare l’operatore dalla necessità d’intervenire continuamente per regolare i giri della coclea e quindi anche di poter rispondere immediatamente e automaticamente alle incombenze che si manifestano al momento della miscelazione proprio attraverso alla già menzionata variazione automatica della velocità della coclea.
Da prove effettuate presso un campione di aziende a indirizzo zootecnico in ambiente padano si è poi osservato che il ricorso all’Intellitechnology genera un aumento immediato del 3% nella produzione, può portare a una riduzione dei consumi fino al 20% e parallelamente una riduzione giornaliera dei tempi di lavoro fino al 20%.
In azione
Sgariboldi ha presentato presso l’Azienda agricola “Canili” di Bozzolo (Mn) due carri della serie Grizzly 8100/2: l’8125/2 e l’8130/2 vertical system. In particolare l’ultimo dei due carri miscelatori appartiene a Roberto Chizzoni, il proprietario dell’azienda dove si svolgeva la dimostrazione, e ha in dotazione un Nir Scanner prodotto dalla ditta Dinamica Generale.
Chizzoni riferisce che in un’ora riesce a fornire 190 razioni alle sue vacche in lattazione e si dice soddisfatto del carro che ha acquistato da Sgariboldi, tanto da notare un salto di qualità rispetto al carro di cui disponeva precedentemente.
David Chizzoni e, il figlio di Roberto, ha poi guidato il Grizzly 8130/2 aziendale durante la dimostrazione, nella quale si sono mostrate al pubblico presente le capacità operative della macchina.
Conviene infine ricordare che Sgariboldi offre come equipaggiamento di serie per tutti i carri unifeed Grizzly 8100:
- un tappeto di scarico anteriore bilaterale a catena;
- due velocità della coclea;
- un trasportatore con fondo e fianchi inferiori della fresa in acciaio inox;
- l’impianto di riscaldamento e ventilazione;
- un regolatore di velocità dello scarico in cabina;
- un anello di contenimenti foraggi;
- un impianto di pesatura con indicatore programmabile;
- due velocità di traslazione.
L’azienda Canili
L’azienda Canili della famiglia Chizzoni si trova a Bozzolo (Mn) dispone in tutto 750 bovini di cui 380 in lattazione. Roberto Chizzoni produce latte per la linea Alta Qualità della Granarolo attraverso tre mungiture giornaliere, attraverso le quali ricava 40 litri a vacca per un totale di 50mila quintali all’anno.
L’azienda si estende su 220 ettari; la metà di questi è dedicata alla produzione di mais da trinciato (50 ettari), pastone e granella. Gli ettari dedicati all’erba medica, che in azienda è presente come fieno, fasciata o anche insilata, sono in tutto 40.
La superficie rimanente, corrispondente a 70 ettari, è destinata alla produzione di cereali autunno vernini, che rientrano in una rotazione con degli ibridi di mais precocissimi.
La manodopera utilizzata in azienda è in parte familiare e in parte salariata, infatti Chizzoni, oltre a essere aiutato dai due figli, si avvale di quattro mungitori e di un altro operaio per i carri e per altre necessità eventuali.
Alimentazione e dati produttivi
La Nuova Padana Mangimi (Npm Tech) collabora con l’azienda di Chizzoni. Limitatamente a questa realtà aziendale è stato riferito che il costo a razione di circa 24 kg ammonta a 5,29 euro equivalenti a 0,222 euro/kg di sostanza secca.
Per quanto riguarda invece i dati riproduttivi, il tasso di gravidanza arriva al 18% e dopo la prima fecondazione artificiale risulta gravido il 54% delle vacche.