Le migliori bovine dell’Italia settentrionale

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La premiazione della Campionessa assoluta, al centro. Alla sua destra la Riserva e accanto la bovina a cui è andata la menzione d’onore.
Le vacche che si sono imposte alla Mostra interregionale delle bovine da latte, tenutasi recentemente a Reggio Emilia. Il presidente di Araer Maurizio Garlappi: una dimostrazione degli ottimi risultati ottenuti dalla genetica negli ultimi anni

Goldsun Laura, dell’azienda agricola Giuseppe Quaini di Castelverde, in provincia di Cremona, è la campionessa assoluta della Mostra interregionale delle bovine da latte. Un evento, organizzato dall’Araer (Associazione regionale allevatori dell’Emilia-Romagna), che si è tenuto alle Fiere di Reggio Emilia Fiere dal 20 al 22 aprile. La mostra si chiama “interregionale” perché la partecipazione è aperta agli allevatori di tutte le regioni che vogliono partecipare. In questo caso hanno partecipato allevatori da Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio.
Con il titolo di Riserva si è piazzata Wyndford Atwood Grey 90 ET dell’azienda Errera Holsteins di Borgoforte (Mn). La Menzione d’onore è andata ad All Cast Windbrook Zoe Et, dell’azienda agricola Il Castagno di Pastore e Cerutti di Briga Novarese (No).
«Le bovine che hanno sfilato – ha commentato il presidente di Araer, Maurizio Garlappi – dimostrano gli ottimi risultati ottenuti negli ultimi anni dalla genetica che ha superato gli obiettivi datasi fino a poco tempo fa, quando il miglioramento morfologico degli animali e la qualità produttiva rappresentavano il traguardo da raggiungere. Oggi, pur mantenendo sempre attuali quei parametri, ci si concentra soprattutto sulla longevità, sull’efficienza alimentare, sulla capacità del bestiame di far fronte all’aumento delle temperature. Aspetti che non possono essere sottovalutati, rispetto ai quali invece la ricerca scientifica sta portando avanti progetti molto interessanti e positivi».
«Con i controlli funzionali condotti dai nostri tecnici – ha aggiunto il direttore di Araer, Claudio Bovo – l’Associazione copre l’84% delle bovine da latte presenti in Emilia Romagna, pari a 240mila soggetti che tutti i mesi vengono controllati affinché il latte prodotto risponda ai requisiti imposti per produrre un alimento come il Parmigiano Reggiano».
Ma vediamo quali sono le motivazioni che hanno dato i giudici alle bovine decretate poi campionesse.

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La sfilata che per ogni categoria ha decretato la vincitrice.

Attilio Tocchi ha giudicato la mostra delle Frisone e spiega: «Tra le manze si è fatta notare la campionessa dell’ultima categoria, un animale che si caratterizzava per correttezza morfologica e buoni caratteri da latte. Il tutto nell’ambito di una struttura forte e solida. Ha sorpassato la sua riserva per la superiore condizione generale e, nel dettaglio, per un costato più profondo e per un anteriore più forte con migliore appiombo degli arti anteriori. La menzione della campionessa della 6/9 mesi era una vitella molto ben sviluppata con grandi proporzioni. La riserva l’ha superata per l’appiombo degli arti posteriori, soprattutto da ferma».
«Tra le vacche giovani ha primeggiato la primipara senior, molto ben strutturata, forte sulla linea dorsale, dotata di arti eccellenti e di un apparato mammario molto corretto».
«Alla sua riserva, una primipara intermedia, sono state riconosciute la femminilità e la correttezza morfologica. Era dotata di un apparato mammario ottimo, che secondo il nostro giudizio era anche il migliore della sessione».
«Ha superato la secondipara junior per la migliore apertura del costato e per l’ossatura più piatta».
«Tra le vacche mature abbiamo visto sfilare animali di altissimo livello. Erano i medesimi che poi si sono aggiudicati anche i titoli di campionessa, riserva e menzione della mostra».
«Il tiolo di campionessa della categoria è andato dunque a Goldsun Laura, dell’azienda agricola Giuseppe Quaini di Castelverde (CR). Si trattava di una vacca dotata di un apparato mammario molto solido nella forza degli attacchi, di un eccellente legamento e di una ottimale dimensione e posizione dei capezzoli. Aveva grande pulizia di scheletro, collo molto lungo, groppa ampia e posizione ideale tra ischio ed ileo».
«Rispetto alla sua riserva, Wyndford Atwood Grey 90 ET dell’azienda Errera Holsteins di Borgoforte (MN), Goldsun Laura si caratterizzava per una migliore posizione del coxo-femore e per una migliore pulizia degli arti». A Grey è andato il riconoscimento di migliore mammella delle vacche adulte. L’apparato mammario era vicino alla perfezione: nella forza degli attacchi, nella larghezza della mammella posteriore, nel tessuto e nell’irrorazione».
«A completare il terzetto All Cast Windbrook Zoe Et, dell’azienda agricola Il Castagno di Pastore e Cerutti di Briga Novarese (No).

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Un altro momento della premiazione della Campionessa assoluta. Da sinistra, Piercarlo Ferrero, ispettore di razza di Torino, Andrea Bongiovanni, ispettore di razza di Cuneo, Maurizio Garlappi, presidente di Araer, e, a seguire, il gruppo di allevatori/conduttori delle vacche che hanno vinto.
Dopo questo gruppo, proseguendo verso destra, troviamo Claudio Bovo, direttore di Araer, Fabio Boldini, vice presidente di Araer, Giorgio Burchiellaro, direttore di Anafi, Attilio Tocchi, giudice della Frisona, e Corrado Zilocchi, ispettore di razza.
In quanto alle tre bovine, sempre da sinistra verso destra per prima incontriamo la Menzione d'onore (All Cast Windbrook Zoe Et), quindi la Riserva (Wyndford Atwood Grey 90 Et), poi la Campionessa (Goldsun Laura).

A Enrico Balliana, giudice della mostra interregionale Red Holstein di Reggio Emilia, abbiamo chiesto le motivazioni che lo hanno portato a scegliere le vacche premiate.
«Nelle categorie delle manze, Pradazzo Violet Red ha vinto per la maggior apertura del costato, forza e lunghezza del tronco rispetto ad Attico Fiocco Di Neve Red, vitella di grande equilibrio. Quest’ultima a sua volta ha superato la menzione Pradazzo Midnight Rosy R per la costruzione degli arti posteriori e per la pulizia dello scheletro».
«Tra le vacche ha prevalso Pradazzo Cp Roxelle Red Et, dell’azienda agricola Pradazzo di Donini Ettore e Riccardo di Castelleone (Cr), per la sua profondità del costato, la mammella e la larghezza del posteriore, senza dimenticare la superiore pulizia e qualità del tessuto rispetto alla primipara Grasselli Mighty Cassandra Red, dell’azienda Grasselli Giuseppe e figli di Reggio Emilia, che comunque denotava ottime potenzialità».
«Nelle vacche adulte Dotti Piquot Wonder R, presentata dall’azienda La Corte di Dotti di San Possidonio (Mo), denotava un’ottima forma ed esprimeva il massimo delle sue qualità. Dopo di lei, si è piazzata DA.MA. Sparry Iride Red dell’allevamento Frisona Italiana di Caramaschi Alberto di Reggiolo (Re) per la mammella e l’apertura del costato».
«Nella finale assoluta Wonder era la vacca più rappresentativa e moderna nel suo equilibrio, impeccabile nella mammella. L’hanno seguita le due vacche giovani Roxelle e Cassandra».

Riconoscimento a David Razzoli

In occasione delle premiazioni, è stato assegnato anche il Trofeo alla memoria di Sergio Onesti, allevatore e dirigente di organismi vicini al settore zootecnico che durante la sua attività ha sempre avuto un occhio di riguardo per i giovani, in particolare per quelli del Dairy Club di Parma, essendo lui originario di quella provincia.
Il premio è andato a David Razzoli, giovane allevatore della provincia di Reggio Emilia, a cui sono stati riconosciuti l’impegno nella selezione, il coinvolgimento e la responsabilizzazione in azienda, la cultura per il benessere animale, l’etica e il comportamento e la passione per la competizione e la partecipazione alle mostre.

Le migliori bovine dell’Italia settentrionale - Ultima modifica: 2018-05-29T10:07:45+02:00 da Lucia Berti

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